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Dopo il no di De Luca, Letta invita Scurati e Saviano, alla festa del Pd

Dopo il no di De Luca, Letta invita Scurati e Saviano, alla festa del Pd

di Monica De Santis

Dopo le dichiarazioni di venerdì del Governatore De Luca, che hanno portato alle dimissioni del presidente della Fondazione Ravello, Antonio Scurati e alle accuse di Roberto Saviano. Non si placano le polemiche e a scendere in campo nella giornata di ieri esponenti politici dell’opposione regionale ed anche alcuni esponenti politici nazionali, come il segretario del Pd Enrico Letta su twitter dopo l’accusa dello scrittore al governatore De Luca di non volerlo al Festival di Ravello scrive: “Aspetto Roberto Saviano e Antonio #curati alla prossima Festa Nazionale del Pd. Invito permanente”, o come il candidato sindaco di Roma Carlo Calenda che commenta la vicenda di Roberto Saviano affermando che “Il problema delle regioni del Sud non è la destra o la sinistra, ma la percezione dei Governatori di essere dei Sultani. E certo, quando succedono queste cose i partiti prendono le distanze, ma poi quando ci sono le elezioni vanno tutti a baciare la pantofola”. Ma l’elenco degli esponenti politici nazionali che si schierano dalla parte di Saviano e Scurati è davvero lungo. Anche il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni commenta la vincenda attraverso Twitter affermando che “Stima ancora più forte nei confronti di Antonio Scurati per la sua scelta di dignità e libertà. E un abbraccio ancora più forte a Roberto Saviano, che oltre ad avere come nemici giurati i camorristi, deve pure subire l’ostracismo del massimo esponente del Pd della Campania che si comporta come un satrapo qualunque. La cultura deve essere libera, gli intellettuali devono essere liberi. Grati a Saviano e a Scurati – conclude Fratoianni – che ce lo ricordano con le loro parole e i loro comportamenti”. Dalla parte dei due scrittori anche il candidato sindaco di Napoli Antonio Bassolino che chiede di “Respingere le dimissioni di Scurati è una saggia e doverosa scelta. E’ un atto che può consentire allo scrittore di rivedere la sua decisione e di portare avanti il suo impegno e le sue libere scelte culturali alla guida della Fondazione”. Insomma la presa di posizione di De Luca contro, soprattutto Roberto Saviano, ha davvero scatenato tutti, facendo aumentare di colpo le richieste da parte di associazioni, enti, comuni e fondazioni di ospitarlo in festival e manifestazioni. Proprio come hanno fatto l’Associazione Piccolo America che ha espresso vicinanza a Roberto Saviano dopo la sua esclusione dal Ravello Festival e lo invita alla sua rassegna ‘Il Cinema in Piazza’ di Roma. ”Le nostre piazze, da Cervelletta a Monte Ciocci, passando per Cosimato, sono sempre libere, indipendenti e aperte. Roberto Saviano sei sempre il benvenuto!”. Parla invece di intolleranza l’ex candidato alla regione Campania Caldoro che scrive… “Da una terra che, da sempre, ha proiettato nel mondo l’immagine di accoglienza e cultura, si è levata una voce stonata degna delle peggiori esperienze di intolleranza. Arroganza che pretende di imbavagliare la cultura e gli uomini che la rappresentano. Sento il dovere di esprimere la solidarietà e le scuse alle personalità mortificate da una delle più infelici pagine della politica. Agli amici di Ravello, anche in nome dei fasti passati ai quali ho dato il mio modesto contributo e sostegno senza mai interferire con le scelte delle autorevoli personalità che sedevano negli organi della Fondazione, va tutta la mia vicinanza e affetto”. Mentre per il consigliere regionale Vincenzo Ciampi… “Siamo al Minculpop. Mi meraviglio come Scurati, autore di grandi lavori su Mussolini, non abbia fatto riferimento all’accentramento della politica culturale del Ventennio per descrivere quel che gli è accaduto da presidente per pochi giorni del prestigiosissimo festival di Ravello. Non sono sicuro che il presidente dell’ente Regione che finanzia con fondi pubblici una manifestazione di livello internazionale debba mettere bocca su contenuti e ospiti, dopo aver affidato ad una grande personalità del mondo della cultura italiana la direzione del festival. Se affida ad una personalità di rilevo questa rassegna deve accettare le scelte di chi la dirige, altrimenti si tratta di censura bella e buona. Un caro saluto all’autore di M. (…e De Luca non è figlio di questo secolo)”.