“E adesso?”, è la famosa frase del film “50 e 50”, diretto da Jonathan Levine, che vede il protagonista scoprirsi ammalato, cercare di combattere il male, pensare persino di non farcela, per poi rinascere. Che fare, dunque? Frame che potrebbero essere metaforicamente usati per capire quanto sta vivendo “The Space Cinema”, il cinema più grande di Salerno, e tra i più capienti di Italia della sua catena multisale, all’indomani del lockdown e della riapertura avvenuta il 14 agosto scorso. Quello che salta subito agli occhi sono gli ingressi contingentati e i pop-corn in cartone chiuso. L’immagine romantica del cinema, a causa del Coronavirus, potrebbe scolorire. Niente più pop-corn scoppiettanti, caldi, nel classico sacchetto dal quale, inevitabilmente, cadono lasciando la propria poltrona e quella vicina invasa da chicchi di mais. I rigidi Protocolli anti-Covid 19 sono chiari e vengono rispettati. Il dettaglio è la spia di un chiaro-scuro eloquente, cartina di tornasole di una situazione che se fino ad ora ha retto è solo perchè la catena “The Space” ha le spalle forti. Le sale sono undici e i posti a sedere, in totale, 2500. Rispettando le norme, non bisogna superare la capienza di 200 poltrone a sala e questo accade per una sola (400 posti) di tale portata. Tradotto: posti disponibili, oggi, 1200. I biglietti sono acquistabili online ma dal vivo, se vi è disponibilità, è consentito l’accesso. Non prima di aver fornito dati e firmato. L’intervallo non esiste più, sarebbe difficile, volendo usare un eufemismo, chiedere la gentilezza di restare seduti. Ovviamente, l’intera proiezione sarà goduta con la mascherina; l’accesso è “one way”, con uscita dalle porte di emergenza. Insomma, impegnativo, diciamolo. Per tutti, per chi si siede e guarda e per chi ci lavora (20 dipendenti) alle prese con la sanificazione continua, costante dei luoghi. I mesi di chiusura, dal 9 marzo al 14, registrano il 100% di perdite. Dall’inizio dell’anno e con una previsione annuale, se tutto continua così, rispetto all’anno scorso, la perdita sarà pari al 50%. “Se tuto va bene, siamo rovinati”, titola un film, anche se in questo caso forse si regge, si argina una situazione difficile. Che resterà tale solo se la situazione italiana non crollerà, peggiorerà. Un nuovo lockdown sarebbe travolgente.
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