Docente, sociologo, ricercatore, consulente, scrittore. Difficile riportare sotto un’unica definizione l’attivita’ di studio e di ricerca di Domenico DeMasi: quel che e’ certo e’ che con la sua scomparsa la cultura italiana perde una delle sue menti piu’ lucide e delle sue voci piu’ libere. Originario di Rotello (Campobasso), dove nasce l’1 febbraio 1938, frequenta il classico a Caserta e si laurea in Giurisprudenza a Perugia, con una tesi in Storia del diritto prima di specializzarsi in Sociologia del lavoro a Parigi. E’ nei primi anni ’60 che inizia la carriera universitaria prima come assistente di Sociologia generale a Napoli, poi come docente di Sociologia del lavoro a Sassari, poi di nuovo a Napoli e infine (e’ il 1977) a Roma, alla “Sapienza”, dove sara’ l’altro professore emerito di Sociologia del lavoro e preside della facolta’ di Scienze della comunicazione. Dal 1978 al 2000 fonda e dirige la S3.Studium, scuola triennale di specializzazione post laurea, che pubblichera’ la rivista “Next. Strumenti per l’innovazione” e una collana di studi e ricerche. Nel 1995 fonda, per poi diventarne presidente, la Sit, Societa’ italiana telelavoro. Al centro del suo impegno sempre la sociologia del lavoro e delle organizzazioni e temi quali la societa’ postindustriale, lo sviluppo e il sottosviluppo, i sistemi urbani, la creativita’, il tempo libero, l'”ozio creativo”: ribadisce in piu’ occasioni il sostegno al ‘lavoro agile’ ed e’ tra i difensori piu’ convinti della misura del reddito di cittadinanza, fortemente voluto dai 5 stelle. De Masi scopre di avere una grave malattia, molto invasiva, a Ferragosto, mentre si trova a Ravello, citta’ dove e’ stato anche assessore alla cultura e al turismo e dove ha diretto la locale Fondazione, rilanciando l’omonimo Festival: preso in cura presso il Policlinico Agostino Gemelli di Roma, nonostante la gravita’ della situazione, affronta insieme con lo staff medico dell’ospedale le terapie e le prospettive che fino all’ultimo queste cure offrivano. Oltre 30 i libri al suo attivo: tra gli ultimi titoli, “Il lavoro nel XXI secolo” (2018), “Roma 2030” (2019), “Lo Stato necessario” (2020); “Smart working: La rivoluzione del lavoro intelligente” (2020).