Domani a Salerno inaugura “Stratigrafie” - Le Cronache Spettacolo e Cultura
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Domani a Salerno inaugura “Stratigrafie”

Domani a Salerno inaugura “Stratigrafie”

Salerno si prepara ad accogliere un nuovo appuntamento culturale che mette in relazione archeologia, arte contemporanea e spazio urbano. Domani alle ore 11.00, presso la Pinacoteca Provinciale, sarà inaugurata la mostra Stratigrafie. La presenza dell’antico nelle opere del Museo Materiali Minimi di Arte Contemporanea di Paestum, progetto espositivo che si inserisce nel programma Archeologia in città, promosso dal Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale dell’Università di Salerno insieme alla Provincia di Salerno, alla Soprintendenza ABAP e alla Fondazione Paestum. La mostra rappresenta uno dei momenti più significativi di un percorso che negli ultimi mesi ha riportato l’archeologia al centro della vita culturale cittadina, trasformandola in uno strumento di dialogo con il presente. Archeologia in città nasce infatti con l’obiettivo di superare una visione specialistica e distante del patrimonio, restituendolo alla comunità come bene condiviso e come occasione di riflessione collettiva. Un’impostazione che la Provincia di Salerno ha sostenuto con convinzione, puntando su una programmazione capace di coniugare ricerca scientifica e accessibilità. «Abbiamo lavorato perché i luoghi della cultura provinciale diventassero spazi vivi, aperti al confronto e alla partecipazione», spiega Gioita Caiazzo, dirigente del settore Reti e Sistemi Culturali, che prosegue: «Archeologia in città va in questa direzione e Stratigrafie ne è una sintesi efficace, perché mette in dialogo il patrimonio archeologico con i linguaggi del contemporaneo, offrendo al pubblico nuovi strumenti di lettura». Il sostegno istituzionale al progetto si inserisce in una strategia più ampia di valorizzazione culturale del territorio. «Archeologia in città dimostra come una politica culturale condivisa possa produrre risultati concreti», sottolinea Morra, Consigliere provinciale con delega alle politiche culturali. «La scelta di ospitare Stratigrafie alla Pinacoteca Provinciale rafforza il ruolo di questo spazio come luogo centrale della vita culturale salernitana e conferma la volontà della Provincia di investire in progetti di qualità, capaci di parlare a pubblici diversi». Curata da Michele Scafuro, Massimo Maiorino e Stefania Zuliani, con il coordinamento di Nuvola Lista, la mostra propone un percorso che esplora la presenza dell’antico nell’arte contemporanea attraverso il concetto di stratificazione. Le opere provengono dal MMMAC – Museo Materiali Minimi di Arte Contemporanea di Paestum, realtà che da oltre trent’anni lavora sul rapporto tra gesto, materia e memoria archeologica. Tra gli artisti in mostra, solo per citarne alcuni, figurano nomi come Jean-Michel Basquiat, Tomaso Binga, Gillo Dorfles, Sebastian Matta, Fabio Mauri, Mario Persico, James Rosenquist, Mario Schifano, Ernesto Tatafiore. Per Michele Scafuro, Stratigrafie rappresenta il punto di arrivo di un lavoro costruito nel tempo. «Il percorso di Archeologia in città ha mostrato quanto sia forte l’interesse per un’archeologia capace di dialogare con il presente», osserva. «La mostra nasce come esito naturale di questo confronto e mette in relazione archeologia, arte contemporanea e spazi civici. Entrambe le iniziative rientrano pienamente nelle attività di Terza Missione dell’Università di Salerno, che mira a restituire alla società i risultati della ricerca e a costruire un rapporto stabile con il territorio». Un aspetto sottolineato anche dal direttore del Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale, Armando Bisogno, che evidenzia il valore strategico del progetto. «Archeologia in città e Stratigrafie mostrano come la ricerca universitaria possa uscire dai confini accademici e diventare parte attiva della vita culturale», afferma. «Il Dipartimento ha fortemente sostenuto questa iniziativa perché rappresenta un modello virtuoso di collaborazione tra università, istituzioni e comunità, in cui la conoscenza diventa esperienza condivisa». Sul piano teorico, la mostra trova uno dei suoi punti di forza nella riflessione sul tempo e sulla memoria visiva. «Stratigrafie nasce dall’idea che l’antico non sia un semplice oggetto del passato, ma una presenza che continua a operare nel presente», spiega Stefania Zuliani. «La stratificazione diventa una metafora del pensiero contemporaneo, capace di tenere insieme tempi diversi e di restituire la complessità delle immagini senza ridurle a citazioni». Il legame con Paestum e con il Museo Materiali Minimi è centrale nel progetto. Massimo Maiorino sottolinea come le opere del MMMAC offrano una prospettiva privilegiata su questo dialogo. «Il museo lavora da sempre sul frammento, sul non-finito e sulla materia», afferma. «Portare queste opere a Salerno significa mostrare come l’eredità dell’antico continui a vivere nei processi dell’arte contemporanea». Un ponte rafforzato anche dal ruolo della Fondazione Paestum, come ricorda il suo presidente, Emanuele Greco. «Questa mostra conferma quanto sia importante mettere in relazione il patrimonio archeologico con la società, in questo caso con i cittadini di Salerno», osserva. «Stratigrafie e Archeologia in città dimostrano che l’antico può diventare un linguaggio condiviso, capace di dialogare con il presente e di alimentare una visione culturale aperta e partecipata». La mostra resterà aperta fino al 25 gennaio e sarà accompagnata da un ciclo di incontri pubblici. Un appuntamento che invita cittadini e visitatori a guardare all’antico non come a un’eredità distante, ma come a una presenza viva, capace di parlare al presente.