Nocera Inferiore. Dieci disabili invalidi al 100% con gravi patologie psichiche, sensoriali e neurologiche sono stati convocati per venerdì 18 agosto presso il distretto di Nocera per la commissione che dovrebbe stabilire il loro passaggio in Rsa. Contro questa decisione si sono espresse sia le famiglie dei pazienti. sia l’equipe di specialisti che li ha in cura. “Quando tutti sono in ferie a godersi il relax estivo noi non possiamo farlo perchè il distretto sanitario di Nocera ha deciso che quel giorno tutti noi, con i nostri familiari e le loro patologie devastanti, dovremo lasciare i luoghi in cui saremo (molti di noi sono di altre città e perfino di altre regioni) per andare al distretto” dicono. Devono andarci per sottoporre i loro cari ad una commissione Uvi che ha il compito di “deportarli (useremo sempre questo termine perché di questo si tratta) in Rsa. Per togliergli, o quanto meno dimezzargli, l’assistenza e le cure che hanno ora. Non torniamo sul fatto che abbiamo denunciato tante volte che si tratta di commissioni illegittime e irregolari. Ma ricordiamo che il distretto ci aveva fatto sapere che queste commissioni erano state sospese. Ora invece all’improvviso le convoca di nuovo”. E lo faranno il 18 agosto. “Come se i nostri cari non fossero persone, per di più fragilissime, ma barattoli di pelati, che bisogna “lavorare” ad agosto. No, sono persone. Sono persone che soffrono di epilessia grave, di cecità, di disturbi aggressivi del comportamento, di severe disabilità neuromotorie. Persone per le quali ogni piccola variazione della routine è un trauma. Persone per le quali questa violenza, anche grazie al caldo, comporta conseguenze pesanti, come scatenare crisi e aumentarne la frequenza” aggiungono i familiari che si rivolgono al Governatore De Luca (al direttore dell’Asl e al suo vice oltre al dirigente del distretto nocerino) chiedendo come si possa arrivare a tanto, “quale sia il motivo di una tale indifferenza verso i più deboli tra i deboli”. La contestazione nasce dal fatto che le Rsa sarebbe strutture che non sono in grado di curarli e dove quindi sarebbero condannati a peggiorare e addirittura a vedere abbattuta la loro aspettativa di vita. Una vicenda che le famiglie ritengono drammatica che già a fine giugno aveva visto visto esplodere la protesta davanti al Distretto.
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