Delitto Vassallo, dopo 10 anni nessun colpevole - Le Cronache
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Delitto Vassallo, dopo 10 anni nessun colpevole

Delitto Vassallo, dopo 10 anni nessun colpevole

Dieci anni fa, in questa data moriva Angelo Vassallo, sindaco di Pollica. Nove colpi di pistola calibro 9, sparati a bruciapelo, uccisero il “sindaco pescatore” mentre rincasava con la sua auto. Un delitto senza colpevoli,ancora oggi, nonostante le numerose piste investigative battute di volta in volta da Procura di Salerno e forze dell’ordine, alla ricerca del nome, o dei nomi, che si celano dietro l’ assassinio di un amministratore che in 15i anni, trasformo’ un Comune del Cilento, in una delle mete turistiche piu’ gettonate d’Italia. Un piccolo, grande miracolo economico, che avrebbe attratto interessi piu’ o meno leciti, compreso lo spaccio di droga, quella droga alla quale proprio il sindaco aveva dichiarato guerra. Sarebbe proprio la droga – secondo amici e parenti, in primis il fratello Dario, presidente della “Fondazione Angelo Vassallo Sindaco-Pescatore”, il movente che avrebbe spinto qualcuno ad uccidere a sangue freddo. La sua lotta senza quartiere contro lo spaccio di droga, condotta spesso in totale solitudine, e forse la scoperta di fatti che non dovevano essere resi pubblici, avrebbero deciso la sua condanna a morte. Per l’ omicidio , la magistratura ha indagato dapprima uno spacciatore italobrasiliano, Bruno Humberto Damiani, poi scagionato, e successivamente Lazzaro Cioffi, un carabiniere della caserma di Castello di Cisterna (Napoli), oggi in carcere con l’accusa di collusione con il boss di Caivano Pasquale Fucito. Attualmente l’ ex carabiniere e’ l ‘unico indagato per la morte di Angelo Vassallo. Da anni c’e’ chi parla apertamente di un “sistema” mafioso, con ramificazioni nelle istituzioni, che insabbia, devia, copre, affinche’ non si giunga mai alla verita’. Tra essi il fratello del sindaco, Dario, da anni in prima linea perche’ il ricordo di quella morte non si cancelli e si giunga alla verita’. Ne “La verita’ negata”, un libro scritto con Vincenzo Iurillo, Vassallo racconta nei dettagli quel sistema. “So chi ha ucciso mio fratello. – continua a ripetere da ann. – ho parlato con i magistrati che seguono il caso. Dopo dieci anni, giungere alla verita’ e’ ormai un dovere”. Vassallo e’ stato ricordato oggi, tra gli altri, dal presidente del Senato, Roberto Fico: “Dieci anni fa a Pollica veniva ucciso Angelo Vassallo. Era il sindaco del paese, ma soprattutto era un punto di riferimento della propria comunita’ – e non solo – per la sua integrita’ morale e per l’attenzione e sensibilita’ ai temi della legalita’ e dell’ambiente. Sul suo omicidio non sono ancora state accertate le responsabilita’. Soddisfare l’aspettativa di verita’ e giustizia sul delitto costituisce un dovere morale, e questo non solo nei confronti della vittima, dei suoi familiari, e di una comunita’ profondamente scossa, ma anche di tutti quegli amministratori che lavorano assiduamente per il rinnovamento e la rinascita dei propri territori”.