Il presidente della Regione ha detto no agli inceneritori non per posizioni “ideologiche”, ma per una questione di “merito”. Costruire un nuovo termovalorizzatore significherebbe un investimento di “350 milioni di euro per un’entrata in funzione che avverrà non prima di quattro anni. Fattori che non rispondono alle urgenze che abbiamo”. De Luca ha anche ribadito il proprio no all’apertura di nuove discariche: “Non intendiamo avere più neanche una tonnellata di rifiuti indifferenziati che gira in Campania. Dobbiamo fare un’operazione utile per il ciclo della ricomposizione morfologica dei territori facendo in modo che il materiale inertizzato venga utilizzato per riempire decine di cave che sono presenti in gran parte della Campania”. Intanto la Regione lavorerà per incrementare la percentuale di raccolta differenziata che, ha spiegato De Luca, è attualmente pari al “48,5%”, facendo registrare un incremento. Si punta ad arrivare a un ulteriore 10% in più rendendo ancora più credibile il piano da sottoporre all’Europa dal momento che quello passato “non è stato realizzato quasi per nulla”. Con l’impiego di 100 milioni di fondi europei, la Regione pensa inoltre a realizzare almeno 3-4 nuovi impianti di compostaggio simili a quello esistente aSalerno. Siti che dovranno essere “chiusi” e realizzati, essenzialmente, in aree industriali dismesse
