“Poche idee e molto confuse”. È un vero e proprio j’accuse quello che Massimo De Fazio lancia all’indirizzo del centrodestra salernitano, sottoponendo ad un severo esame critico non solo le scelte effettuate in vista delle prossime elezioni amministrative di ottobre, quanto l’azione politica – meglio la mancata azione – nel capoluogo nell’ultimo quinquennio. Un vuoto che, a giudizio dello storico esponente della destra salernitana oggi candidato sotto il simbolo dei “Popolari e Moderati” con Enzo Napoli, ha portato la coalizione di centrodestra non solo a mancare l’obiettivo di una candidatura unitaria per Palazzo di Città, ma anche e soprattutto a non individuare un’alternativa di progetto per Salerno. “Archiviato il dibattito a tratti davvero surreale sull’individuazione del candidato sindaco – incalza De Fazio – e sulla composizione delle liste chiamate a sostenerlo, quel che resta è il vuoto: progettuale e, cosa ancor peggiore, di visione. Ad oggi il centrodestra nel suo complesso non riesce ad offrire alla nostra comunità un’idea sul futuro possibile della città, una linea di sviluppo che guardi in direzione diversa – non necessariamente opposta – a quella portata avanti dalle amministrazioni che si sono succedute negli ultimi anni. Ancora una volta si gioca la carta della critica facile, evidenziando i limiti di un’azione amministrativa che, innegabilmente, nell’ultima fase ha perso incisività. Si rifugge, tuttavia, da parte del centrodestra, da una analisi degli scenari complessi che hanno contribuito a questo evidente rallentamento, insomma si preferisce ancora una volta diffondere sui social la fotografia di una strada sporca piuttosto che analizzare le possibili cause del disservizio e proporre soluzioni. Siamo al gioco di rimessa, al solleticare l’istinto dell’antipolitica che, come stanno a dimostrare le vicende nazionali, tanti danni ha prodotto al Paese”. A rendere questa mancanza di analisi e di proposta ancor più grave, sottolinea De Fazio, è il fatto che non si è utilizzata la consiliatura che va chiudendosi in queste settimane per individuare, all’interno dei partiti e nelle forze vive della città, uomini e donne che potessero dare concretezza a progetti di rinnovamento, ad una nuova visione programmatica per Salerno. “I cinque anni di inerzia del centrodestra salernitano, cui molti altri se ne potrebbero aggiungere, – dice ancora De Fazio – rappresentano di fatto il fallimento di un processo di selezione di un gruppo dirigente qualificato e radicato sul territorio. Si è preferito battere altre strade, perseguendo nella determinazione di impedire la crescita a Salerno di un centrodestra capace e competitivo. Forse nel timore che nuove figure potessero dare ombra a vecchi protagonisti della scena politica cittadina. Le scelte fatte nella composizione delle liste elettorali sembrano confermare questa ipotesi. Così come la stessa individuazione del candidato sindaco del centrodestra – travagliata quanto mai – è scaturita non dal confronto con le forze vive della nostra comunità, ma da un gioco di equilibri e tatticismi su tavoli partenopei e dell’Agro nocerino-sarnese”. Da questa constatazione, che molto dice sulle scelte fatte in occasione di questa competizione elettorale da diversi esponenti di primo piano della destra salernitana, discende il motivo di una chiara presa di posizine: “Ecco – conclude De Fazio – che chi – per convinzione, per storia personale e familiare, per valori di riferimento – è sempre stato apertamente schierato su un fronte è stato posto dinanzi ad un bivio: restare in silenzio, “allineato e coperto”, per un malinteso senso di obbedienza o, piuttosto, provare ad incidere sui problemi reali che, questi sì, interessano da vicino quotidianamente i salernitani. Per chi, come me, ha sempre fatto dell’impegno in prima persona l’unico modo d’agire, non c’era altra scelta possibile: portare il proprio contributo di idee e proposte lì dove c’è la reale possibilità di operare in favore della comunità. E, soprattutto, farlo alla luce del sole, senza sotterfugi o accordi post-elettorali, con quella trasparenza e linearità cui mi sono ispirato da sempre”.
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