di Monica De Santis
Sono partiti i 10mila euro di medicinali acquistati dall’Ordine dei medici e degli odontoiatri di Salerno. Sono partiti nei giorni scorsi, verso l’Ucraina, insieme al dottor Salvatore Paciulo. Una campagna di raccolta fondi, avviata online che ha reso possibile e sta rendendo ancora oggi possibile aiutare la popolazione colpita dalla guerra. Dunque l’emergenza guerra e quella sanitaria continuano ad intrecciarsi ed è per questo che l’ordine dei Medici di Salerno scende nuovamente in campo, per aiutare e dare risposte con azioni diversificate che si svilupperanno nei paesi dell’est e sul territorio salernitano. “L’emergenza guerra e quella sanitaria si collegano, perchè ci sono attualmente problematiche di malattie nella zona ucraina – spiega il presidente dell’ordine dei medici Giovanni D’Angelo che probabilmente con tutta la diaspora della popolazione nei nostri paesi dell’Europa, potrà chiaramente aumentare il carico di malattie da dover curare e introdurre anche delle forme avanzate, per esempio di turbercolosi, molto resistenti, che possono incidere molto sulle nostre condizioni di salute, ma anche sul nostro sistema sanitario”. Nel corso di un incontro, svoltosi ieri mattina presso la sede dell’ordine dei medici, proprio sul tema guerra e pandemia, si è poi parlato di un’altra importante problematica, quella della vaccinazione del popolo ucraino e non solo quella per fronteggiare l’emergenza da covid 19. Si pensa infatti, ai piccoli appena arrivati, per i quali è necessario attivare una campagna per la protezione delle malattie infantili, morbillo, rosolia e tutte le altre che fanno riferimento alla fascia pediatrica. All’incontro hanno preso parte oltre al presidente Giovanni D’Angelo, anche il responsabile per l’emergenza Covid dell’ASL di Salerno il dottore Saggese Tozzi e il direttore del Dipartimento di Prevenzione ASL Salerno dottore Domenica Della Porta. E la presenza del dottor Saggese è anche l’occasione per fare un nuovo punto sull’emergenza covid – 19. I casi di contagio aumentano, ci sono altre varianti. Un quadro descritto con dati alla mano dal responsabile dell’emergenza covid dell’ASL Salerno Arcangelo Saggese Tozzi. Un dato che su tutti crea preoccupazione è che si è passati dall’11% dei tamponi processati che erano positivi al 18% di ieri. Fortunatamente, dice sempre Tozzi, non aumentano i ricoveri in ospedale. Chi si contagia riesce a gestire la malattia a casa oppure è asintomatico e questo grazie soprattutto all’alta percentuale di persone vaccinate. E proprio su questo aspetto che non bisogna calare l’attenzione. Mancano all’appello circa 250.000 salernitani fra non vaccinati e fra chi deve completare il ciclo. Si deve continuare a insistere su questo fronte. Stiamo aspettando che arrivino indicazioni chiare dal governo su quella che sarà la gestione post commissariale. Da parte della ASL di Salerno sicuramente non ci sarà uno smantellamento di un modello che ha funzionato molto bene. Ci sarà una razionalizzazione dopo il 31 marzo ma garantiremo almeno in ogni distretto e nei grossi comuni una hub vaccinale e una usca proprio per garantire assistenza e continuità alla campagna vaccinale. Tra l’altro, conclude Saggese Tozzi, c’è il problema dei lavoratori aggiuntivi dei centri vaccinali che ci venivano forniti dal commissario straordinario. Noi cercheremo con risorse interne e con altri fondi di garantirli anche perchè è facile prevedere che ad ottobre con il freddo si debba fare qualche nuovo rinforzo vaccinale su tutta la popolazione.