Da Parma a Battipaglia, la storia di una libraia - Le Cronache Attualità

di Arturo Calabrese

Coraggio, un pizzico di follia e tanta ambizione, sono questi gli ingredienti che Laura Moccaldi ha messo insieme in modo perfetto per riuscire a rendere concreto un piccolo grande sogno: quello di aprire una libreria indipendente. Lo ha fatto, ha inseguito quel suo desiderio e lo ha realizzato. Nasce così, a Battipaglia, una libreria indipendente: Copperfield bookshop. Indipendente perché non ha grandi marchi, non imposizioni delle case editrici che decidono quale libro vendere e come farlo, non ha indicazioni su cosa fare. Laura, che un lavoro lo aveva ma lo ha lasciato per dedicarsi ad altro, decide liberamente anche come esporre un libro. La libraia è ben consapevole delle difficoltà di un’attività del genere, ma in tali casi entra in gioco quella sana follia di cui sopra, capace di donare la forza di andare avanti, di spingere a dare sempre il meglio, di far superare quelli che sembrano essere dei momenti difficili, dietro i quali ritrovare la giusta via da percorrere.

Parlando della libreria e di questa idea, si usa molto la parola “coraggio”…

“È il termine più frequente, sì, il più utilizzato per descrivere questa attività. Io non parlerei, però, tanto di coraggio, perché ho messo passione in quello che si vuol fare. Ho lasciato un lavoro indeterminato a Parma e mi son traferita qui a Battipaglia lo scorso anno. Ero stanca di sentire parlare di un sud dormiente o di un sud che non vuole fare. Credo che questo territorio debba solo essere risvegliato e questo è che ho voluto fare aprendo questa libreria”.

Si parla di coraggio, forse, perché viviamo un momento difficile sotto vari punti di vista, non solo economico…

“È un’attività sicuramente difficile. Oggettivamente, molte di esse chiudono e questa è una libreria dove si vende un prodotto complesso e ha delle sue regole, per non parlare della legge sul libro emanata nel 2020 (che vede, ad esempio, l’applicazione di sconti anche per le vendite via internet, ndr) però bisogna osare altrimenti non si va da nessuna parte”.

Tra gli obiettivi, c’è quello di creare anche un punto di incontro a Battipaglia dove potersi ritrovare, discutere, confrontarsi…

“Sicuramente. Il mantra della libreria è, per citare Italo Calvino, in tutto questo inferno bisogna individuare chi non è inferno e dargli spazio. E questo è Copperfield, uno spazio aperto a tutti, uno spazio di confronto, uno spazio di idee. Molte persone entrano per la prima volta, si fermano un attimo e mi dicono che era quello che serviva a Battipaglia. Ed è questo che intendo quando dico il sud deve essere risvegliato: basta creare un quid e si ha una risposta”.

In questi primi mesi di apertura, qual è stata la risposta del pubblico?

“Una bella risposta. Si è già creata una piccola comunità attorno alla libreria, molte persone entrano soltanto per un saluto quando passano da qui. Ho anche un cagnolone, Teddy, che viene a salutarmi per avere il suo biscottino”.

E ci sono anche degli eventi?

“C’è molta richiesta. Tornando alla reazione del pubblico posso dire esattamente questo e cioè che i clienti vogliono che vengano organizzate delle serate, delle presentazioni di libri, chiedono incontri, momenti di lettura collettiva, di scambio di idee e di opinioni. Saranno tante piccole iniziative che verranno, anche nei prossimi mesi e con l’avvento delle belle giornate, magari. Oggi ci incontriamo e sorseggiando un tè o un caffé, leggiamo in silenzio per poi raccontare l’un l’altro la nostra esperienza, consigliando una lettura. Condividiamo dei sentimenti e dei pareri, scambiando idee e uscendo da qui arricchiti nello spirito. Questo è l’incredibile e nobile scopo dei libri”.

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