di Arturo Calabrese
Tra le tante criticità che vive il Cilento, piccole o grandi che siano, c’è l’atavico problema delle barriere architettoniche. Una piaga sociale che coinvolge tutto il Paese e che nei borghi si sente maggiormente a causa anche della morfologia dei luoghi. A questa situazione, sicuramente difficile e alla quale in alcuni casi si sta lavorando, si aggiungono diversi elementi che complicano il tutto. Due gli esempi più lampanti: i recenti lavori a Montano Antilia e ad Agropoli. Il primo viene anche denunciato dalla Onlus #vorreiprendereiltreno.
«33mila euro di finanziamento ricevuto per il rifacimento della pavimentazione e dei giochi nel parco del comune di Montano Antilia che è stato inaugurato alla fine di ottobre – dicono – nemmeno uno, speso per renderlo accessibile ai bambini con disabilità motoria o a un genitore che usi la sedia a ruote». Come è solita fare, la realtà che si batte per i diritti dei disabili, si rivolge direttamente al primo cittadino: «Signor Sindaco Luciano Trivelli – continuano – ma i finanziamenti ricevuti, quando vengono spesi, non dovrebbero tenere conto delle esigenze di tutti? Ed il rispetto delle normative, nel 2023, rimane ancora una scelta discrezionale? Signor Sindaco che ne dice? Provvediamo a sistemare l’ingresso? In fondo basta solo una piccola rampa, che ci vuole?».
Le ultime richieste riguardano l’accesso al parco che presenta uno scalino (foto a corredo di questo articolo), ovviamente insormontabile per chi è costretto su una sedia ma anche difficile da superare per l’accompagnatore del disabile. Il centro dell’interno cilentano, inoltre, è stato varie volte al centro di polemiche, tutte inerenti all’attivista Christian Durso. Si ricordano, ad esempio, varie barriere architettoniche oppure il parcheggio selvaggio di un’auto di grossa cilindrata, riconducibile ad un noto amministratore, che posteggiava nello stallo riservato ai disabili oltre che di fronte all’uscita dei mezzi d’emergenza.
Situazione non molto diversa ad Agropoli, dove l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Roberto Antonio Mutalipassi ha installato degli attraversamenti pedonali rialzati, non garantendone l’accesso e l’utilizzo ai disabili. In questo ultimo caso, grazie all’attivista Durso ed anche a questo giornale che più volte ne ha scritto, Palazzo di Città si è mosso ed ha avviato interventi per l’abbattimento delle nuove e da loro innalzate barriere architettoniche. Lavori che dopo una prima accelerata anche a favore di social sono ora fermi e risultano dunque del tutto incompleti. Gli esempi dei due comuni sono soltanto una piccola parte del consueto atteggiamento da parte delle cose pubbliche cilentane e non solo che fin troppo spesso dimenticano i disabili e di tutelare i loro diritti, nonostante la Costituzione sia decisamente chiara su questo versante e sia perché la legge fornisce precise linee guida in tal senso, in particolar modo quando si parla di lavori pubblici portati avanti dalle amministrazione. Si dovrebbero infatti rispettare vari criteri tra cui quelli di garanzia della parità di accesso alle strutture, della possibilità di usufruire di un bene ed una lunga serie di adempimenti che purtroppo rimangono spesso inevasi.