PAGANI. Ci sarà anche l’interessamento della Regione Campania nella vicenda che vede in atto la chiusura per fallimento dell’azienda Telis con sede a via Filettine a Pagani. Ieri l’incontro, presso la sede della casa comunale, con il presidente della commissione bilancio, il consigliere regionale Francesco Picarone, accompagnato dal presidente del consiglio comunale della città, Antonio Donato. Alla presenza del sindaco, Salvatore Bottone, il neo eletto consigliere salernitano ha voluto incontrare le delegazioni sindacali ed i rappresentanti dei lavoratori per avere il quadro chiaro e completo della situazione. “ E’ un dovere istituzionale essere presente oggi – ha spiegato Picarone. Questi lavoratori sono portatori di una grande storia industriale, ed in questo momento hanno il problema di una prospettiva che manca. Ora bisogna vedere se c’è una proposta, un progetto di ripresa aziendale”. Il prossimo 3 agosto, infatti, è previsto un incontro a Roma con il curatore fallimentare. In quella sede, i sindacati, con l’appoggio delle istituzioni locali, avanzeranno anche l’idea di un tavolo presso il ministero delle attività produttive. “Da parte della Regione – ha continuato Picarone – c’è la necessità di seguire da vicino questi sviluppi e capire se dal nostro versante possiamo dare una mano. Faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità, pur sapendo che questi passaggi sono fuori dalla nostra competenza. Ne darò informazione all’assessore alle attività produttive ed al governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca”. Sale la tensione, dunque, per i lavoratori il cui destino occupazionale è appeso ad un filo. “E’ ovvio che l’incontro di lunedì sarà importante – ha aggiunto Nicola Trotta dalla UILM – E’ da quello che si determinerà la vicenda che ruota attorno ad un probabile fallimento. Il curatore, purtroppo, ha già avviato la procedura di mobilità. Ci auguriamo a questo punto – ha spiegato Trotta – che ci siano imprenditori con la volontà di continuare con questa impresa, eccellenza del settore. Diversamente c’è ben poco da fare, perchè in caso di fallimento neanche la cassa integrazione sarà possibile”.
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