di Monica De Santis
“Noi operatori dello spettacolo faremo tante di quelle proteste che saranno costretti a cambiare l’orario del coprifuoco. Le ore 22 sono una presa in giro per tutti non solo per i teatri, ma anche per gli esercizi commerciali, bar ristoranti, ecc.”, commenta così, Antonio Marzullo segretario artistico del teatro Verdi di Salerno e braccio destro del maestro e direttore artistico Daniel Oren, il nuovo Dpcm, presentato nelle scorse ore dal presidente del consiglio Draghi. Un Dpcm che di fatto riapre i teatri ed i cinema imponendo loro però un orario di chiusura troppo presto. Un commento non positivo, come quello espresso da tanti, tantissimi operatori culturali che lamentano soprattutto la decisione da parte del governo di rivedere l’orario del coprifuoco ogni 15 giorni, impedendo di fatto di poter effettuare, come si conviene una programmazione degli eventi.
“Il coprifuoco alle 22 è in palese contraddizione con il primo serio tentativo di ritorno alla normalità per quanto riguarda l’apertura dei teatri – commenta il regista Riccardo Canessa – non dà il tempo di allestire niente. A meno che uno spettacolo non inizi alle 18, il che è impossibile, se non come da tradizione nei giorni festivi. Del resto questo coprifuoco alle 22, fino ad ora, non ha inciso moltissimo sul calo dei contagi specialmente in Campania. Ecco perchè non sono daccordo con questo Dpcm, anrebbe rivisto il coprifuoco. spostandolo almeno fino alle 23, per non dire alle 24”.