
di Mario Rinaldi
Si difendono gli studenti universitari che lunedì mattina sono stati accusati di presunti atti di violenza e disordini perpetrati prima, durante e dopo la visita del deputato Giovanni Donzelli, responsabile dell’organizzazione di Fratelli d’Italia, invitato presso l’Ateneo di Fisciano per discutere sul tema dell’autonomia differenziata. “Alla luce di quanto avvenuto l’altro giorno nel nostro Ateneo – spiegano gli esponenti dell’Associazione “Link Fisciano”, che erano tra i manifestanti – ci troviamo costretti a fare chiarezza e denunciare l’abuso perpetrato dalle Forze dell’Ordine ai nostri danni. Come LINK Fisciano, insieme ad altre studentesse e studenti del nostro Ateneo, venuti a conoscenza della “passerella” concessa al deputato Donzelli in un’aula di Giurisprudenza, abbiamo organizzato un pacifico presidio di protesta per l’ipocrita presenza di un membro della maggioranza di Governo, che con le politiche di tagli e definanziamenti delle Università sta danneggiando in particolar modo il nostro Ateneo”. La contestazione, come spiegato da “Link Fisciano”, ha avuto toni pacifici, con uno striscione che riportava la scritta “Donzelli non sei il benvenuto nei luoghi del sapere”. “Nonostante la mansueta protesta – spiega ancora la nota di Link Fisciano – a rendere il clima teso è stata la presenza di ingenti Forze dell’Ordine in tutto il Campus fin dalle prime ore del mattino. Addirittura il reparto mobile della polizia a presidiare i corridoi adiacenti l’aula dell’evento. Come previsto, il nostro comportamento più che civile ha ribadito l’immotivato schieramento dei tanti militari”. Successivamente, a partire dalle 12.30, ha avuto luogo un momento di confronto politico sul tema dell’autonomia differenziata, alla presenza di vari docenti e deputati di centro-sinistra e centro-destra. Il nutrito gruppo di “Link Fisciano”, formato anche da studentesse e studenti del Dipartimento DISPC che patrocinava l’evento, ha pensato di raggiungere l’aula “Cilento” per assistere all’iniziativa, senza intenzione alcuna di turbare il regolare svolgimento del dibattito, trattandosi di evento completamente diverso da quello che, nelle prime ore della mattinata, aveva dato vita alla contestazione. “Ma per “punizione” – precisano gli esponenti del sodalizio studentesco – rispetto all’aver manifestato pacificamente all’evento precedente, le forze di polizia e Digos hanno deciso di non permetterci di raggiungere l’aula, barricando gli ingressi. Parlare di sconcerto, da parte nostra, sarebbe riduttivo. A nulla è servito precisare che tra noi ci fossero il Consigliere degli Studenti del DISPC Vincenzo Landi e la Consigliera d’Amministrazione Marica Azzato, a riprova di quanto entrare al fine di contestare fosse stato quantomeno paradossale, trattandosi di figure che rappresentano gli Studenti e partecipano in prima persona alla vita del Dipartimento che patrocinava l’evento e dell’Ateneo in generale”. Poi la dura accusa: “Si è trattato – dicono da Link Fisciano – di un atto di repressione in piena regola. Studentesse e studenti ghettizzati dalla polizia, lasciati all’esterno dell’aula, a causa delle proprie opinioni. Trattasi di una vera e propria deriva autoritaria, con forze di polizia che stabiliscono chi possa entrare in aule universitarie e chi no. Chiediamo a gran forza che il Dipartimento di Scienze Politiche e della Comunicazione e la Governance di Ateneo prendano posizione rispetto ai fatti accaduti”. Questo l’invito che “Link Fisciano” ha rivolto agli organi accademici per fare chiarezza sugli episodi di lunedì scorso.