
di Erika Noschese
La selezione per nuovi dirigenti scolastici è finita sotto la lente d’ingrandimento, scatenando una vera e propria querelle che ha già varcato i confini regionali, approdando in Parlamento attraverso interrogazioni e alimentando una serie di denunce da parte di istituzioni ancora non meglio specificate. A sollevare dubbi sulla regolarità delle procedure concorsuali sono diverse anomalie che, se confermate, getterebbero un’ombra pesante sulla trasparenza e la legittimità dell’intero processo. A farsi portavoce delle perplessità è l’avvocato Enrico Angelone, che sta seguendo da vicino la vicenda. Le sue dichiarazioni, riportate integralmente, delineano un quadro di potenziali irregolarità che spaziano da presunte violazioni dell’obbligo di astensione da parte di alcuni membri della commissione esaminatrice a dubbi sulla corretta modalità di correzione degli elaborati. “C’è una prima questione che credo lei conosca bene, ne avrà sentito parlare, sulla mancata osservanza dell’obbligo di astensione da parte di alcuni componenti della commissione. Sono più questioni in una. Alcuni componenti della commissione avevano rapporti personali molto stretti che poi si sono trasformati in rapporti di collaborazione personale: si tratta di un ex componente della commissione di cui uno degli avvocati è componente e socio di una stessa associazione. Quest’associazione svolge attività di promozione culturale con eventi, manifestazioni, spettacolo, quindi si tratta di un’associazione che svolge attività a fini lucrativi. Cosa non possibile. Un altro candidato, nel 2017, è stato un dirigente tecnico facente funzioni del provveditorato. Una specie di nomina a incarico diretto. Nel 2017 questa dirigente ebbe l’incarico di valutare i dirigenti scolastici, quindi i presidi delle scuole. Come valutatore dei presidi, valutò anche uno di coloro che fa parte dello stesso ufficio di uno dei componenti della commissione, che è il suo superiore gerarchico. Uno è coordinatore dei dirigenti tecnici uno e dirigente tecnico facente funzioni. Hanno svolto insieme anche altre attività, sono dirigenti di commissione della valutazione dei progetti Pnrr. Ci sarebbe, dati questi rapporti di collaborazione continuativi, obbligo di astensione.” L’avvocato Angelone punta il dito anche sulle modalità di correzione delle prove scritte, evidenziando una presunta difformità rispetto alle procedure previste: “Esiste un manuale operativo disposto dal Cineca che prevedeva una certa modalità di correzione degli elaborati, che doveva avvenire per intero in forma computerizzata. Quando inserisco un dato al pc, non posso più cancellarlo o comunque c’è una traccia che risulta del vecchio e del nuovo intervento. Unica regione in Italia, a Napoli le correzioni sono state fatte manualmente. Hanno stampato griglie di valutazione, in alto c’è scritto un numero a penna che identifica il candidato, poi in queste griglie sono stati inseriti i voti con la penna, con la X, il che non dà una certezza della data e del momento in cui i voti sono stati inseriti”. Le perplessità non si fermano qui. L’avvocato Angelone solleva dubbi sulla tempistica di caricamento delle griglie di valutazione sulla piattaforma informatica, in relazione alla pubblicazione delle graduatorie: “Per il giudice amministrativo è sufficiente l’astratta possibilità che ciò accada. Il solo fatto che è astrattamente possibile che un dato sia manomesso, a prescindere dal fatto che si sia verificato o meno. Noi abbiamo verificato il verificabile, tutte le carte sono state trasferite a un perito che sta analizzando per valutare se ci sono strane correzioni sugli elaborati. E sembra che ci siano delle cancellature per lo spostamento di alcune X sulle griglie di valutazione. Non può mai essere fatto dal candidato stesso, perché parliamo della griglia di valutazione. Se è stato fatto, è stato fatto dalla commissione. Il problema non è la valutazione in sé, ma quando è stato fatto: se è stato fatto quando si conoscevano i nomi, è un problema. Mentre il manuale dice che devi cliccare e inserire i voti, effettuando la procedura di valutazione digitalmente, loro hanno prima scritto i voti a penna e poi li hanno trascritti al PC. Non sappiamo per certo se eventuali correzioni sono state fatte prima o dopo. La cosa strana, però, è che risultano che sono stati inseriti in piattaforma il 12 marzo e 21 marzo. Però le graduatorie sono state pubblicate il 19 febbraio. Dato oggettivo, perché risulta dalle scansioni al PC”. “I concorrenti hanno avuto l’avviso individuale il 17 febbraio, il 19 è uscita la graduatoria con gli ammessi all’orale. Queste griglie di valutazione risultano caricate in piattaforma il 12 e il 21 marzo. E non si capisce il perché. Normalmente, quando pubblichi la graduatoria, questa fase del concorso è chiusa. Perché ricaricare? Ce lo devono spiegare loro”. Ulteriori interrogativi riguardano la gestione dei quesiti della prova scritta: “Altra cosa che pure è strana: la prova scritta si è svolta il 30 ottobre, i quesiti sono stati sorteggiati il 28, cioè due giorni prima. In quei due giorni da chi erano conoscibili? Come sono stati gestisti? Per il giudice amministrativo conta che sia stato potenzialmente commesso il fatto”. Infine, l’avvocato Angelone accenna a situazioni individuali che avrebbero penalizzato alcuni candidati: “Ci sono poi una serie di vicende individuali concernenti i singoli candidati: c’è un candidato che soffre di una serie di patologie che gli avrebbero consentito di richiedere di effettuare le prove d’esame a Salerno. Questa possibilità gli è stata negata, ufficialmente, per esigenze organizzative. In questo caso il candidato ha dovuto affrontare una situazione avvilente e mortificante di non poco rilievo”. Al momento, si attendono gli esiti della perizia calligrafica disposta per analizzare le griglie di valutazione. L’avvocato Angelone preannuncia ulteriori azioni legali qualora emergessero conferme sulle presunte irregolarità: “Ci si sta muovendo con la dovuta cautela, per vedere se ci sono state davvero annotazioni strane per partire con altri ricorsi. Sto aspettando che il perito calligrafo mi consegni l’esito dei controlli. Spero che la settimana prossima arriverà. Appena sarà consegnata questa consulenza partiranno i ricorsi. Le ripeto: anche a occhio sono visibili queste cancellature. A un grafologo iscritto all’albo dei consulenti viene la certezza della cosa”. La vicenda dei concorsi per dirigenti scolastici si preannuncia dunque tutt’altro che conclusa. Le dichiarazioni dell’avvocato Angelone, unite alle interrogazioni parlamentari e alle denunce, pongono seri interrogativi sulla regolarità delle procedure e sulla necessità di fare piena luce su quanto accaduto, a garanzia dei partecipanti e della credibilità del sistema scolastico.