«Anche se ancora è prematuro fare un bilancio sull’andamento dell’estate nel Cilento la tendenza secondo le prime stime riconfermano un calo di presenze come l’anno scorso intorno al 25%. Il calo interessa tutte le località della costiera cilentana da Agropoli a Sapri. Solo nei fine settimana si registra un aumento di presenze – afferma Bartolomeo Lanzara responsabile del Codacons Cilento – La situazione è determinata anche dall’inflazione che torna a rialzare la testa a luglio, con i prezzi che segnano un aumento su base annua del +1,3% dal +0,8% di giugno. I dati Istat confermano la stangata estiva che si sta abbattendo sulle tasche degli italiani. Analizzando le varie voci del paniere emerge infatti come i prezzi dei pacchetti vacanza nazionali siano aumentati addirittura del +29,9% su base annua, le tariffe dei treni del +8,3%, i pullman del +3,1%. Per mangiare al ristorante o al bar si spende il 3,4% in più, mentre villaggi vacanza a campeggi sono rincarati del +8%, gli alberghi del +4,2%, altre strutture ricettive (b&b, case vacanza, ecc.) +7,2%”. I numeri dell’Istat certificano come questa estate costerà di più, dai trasporti agli alloggi alla ristorazione, confermando purtroppo gli allarmi lanciati a più riprese dal Codacons».
«A complicare ancora di più la situazione nel Cilento sono stati i trasporti e la viabilità continuamente interessata da opere di manutenzione ordinaria e straordinaria che creano continui disagi a turisti e residenti. Significativo per l’immagine turistica dell’area anche il deragliamento del treno nella stazione di Centola, un grave e intollerabile incidente in piena stagione turistica. Una tragedia sfiorata che ha causato disagi a turisti e pendolari che in questi giorni si spostavano numerosi nelle località turistiche del Cilento – sottolinea l’Avv. Bartolomeo Lanzara – Pertanto, è necessario evidenziare come sia necessario garantire un adeguato livello di sicurezza ai turisti e pendolari che quotidianamente utilizzano il treno per raggiungere le numerose località turistiche.
Al momento, l’unica valida alternativa ad una obsoleta rete stradale spesso oggetto di aspre denunce da parte dei cittadini residenti e turisti per le condizioni di impraticabilità. Per non parlare dei collegamenti via mare con il metrò del mare che offre un servizio molto discutibile escludendo quest’anno anche i porti di Pisciotta e Casal Velino ». «Ai problemi evidenziati si deve aggiungere anche il problema delle “spiagge libere” – sottolinea Lanzara – Il Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni ha ben 100 chilometri di coste tra le più belle della Campania e del nostro Paese. Uno straordinario patrimonio che di anno in anno registra un costante restringimento. A pagare però non possono essere i cittadini che hanno il diritto di utilizzare la spiaggia pubblica liberamente.
Le segnalazioni che ci giungono, da anni, riguardano le concessioni di spiagge pubbliche agli stabilimenti balneari per ampliamenti, spesso ingiustificate, a discapito della spiaggia pubblica in modo, eccessivo, rispetto a quello che prevede la legge. Un rischio che deve essere assolutamente evitato perché le spiagge pubbliche sono destinate a servire i bisogni della collettività. Per questo le Capitanerie di Porto, secondo il Codice della Navigazione (RD 327/1942), devono vigilare sul rispetto delle norme sull’uso del demanio marittimo e adottare provvedimenti per monitorare, accertare e sanzionare l’uso delle concessioni balneari concesse illegittimamente, garantendo l’accesso libero alle spiagge per i cittadini».