Alessandro Ferrara chiede chiarezza al suo partito, dopo la bufera scatenatasi in casa Udc con i casi Gagliano e Memoli. E la chiarezza da parte del segretario provinciale (nonché consigliere regionale) Luigi Cobellis non è tardata ad arrivare. Soprattutto nei confronti di Ferrara: «Dove era quando ci sono state le elezioni politiche?». Una risposta (o meglio una domanda o un vero e proprio attacco) che il segretario Cobellis rivolge anche al vicesegretario cittadino Adriano Iorio e al presidente cittadino Luigi Provenza, scesi in campo a sostegno di Ferrara. Facendo un passo indietro, il tutto nascerebbe all’indomani di alcune dichiarazioni di Cobellis, rese dopo la querelle politica scatenatasi durante l’ultima seduta di Consiglio comunale. Il segretario provinciale era intervenuto nel dibattito cittadino, riconoscendo merito ed onore alla sola Paky Memoli, indicata quale riferimento centrale dell’Udc a Salerno. Da qui la reazione di Ferrara (vicepresidente del Consiglio comunale): «Io primo degli eletti dell’Udc ricordo che ho portato questo partito al 18,5 per cento. Non comprendo tra l’altro a quale titolo parti Cobellis visto che a tutt’oggi risulta autospeso dal partito». Ed ancora: «La precisazione di individuare nel Consigliere Memoli, l’unico rappresentante dell’Udc, non fa altro che mortificare tutti i candidati della lista Udc che hanno sempre dato la loro disponibilità» Insomma segretario Cobellis, si è sollevato un polverone a Salerno? In poche ore una nota di Ferrara e un’altra a firma di Iorio e Provenza. Tutte contro di lei… «Parliamo del nulla. Di cosa dobbiamo parlare. Non c’è nessun polverone, nessuna polemica». Ferrara contesta le sue dichiarazioni su Paky Memoli, indicata quale riferimento dell’Udc salernitano, mentre lui rivendica il suo ruolo. «Quando era necessaria la sua partecipazione ed il suo impegno dove era Ferrara? L’unica persona che si è impegnata è stata Paky Memoli. E mi riferisco all’impegno durante le elezioni politiche. Questo è uno degli appuntamenti centrali ed indispensabili per individuare la classe dirigente di un partito e l’appartenenza a questo partito». Ma in sintesi come è la situazione a Salerno, è evidente la fibrillazione.. «Non voglio rispondere a chi non rappresenta nulla, onestamente. Ribadisco: parte tutto dalle scorse elezioni politiche. Mi pare che chi parla oggi abbia fatto altre cose allora» C’è poi il caso Gagliano, sembra che voglia restare capogruppo consiliare «Politicamente Gagliano ha intrapreso un’altra strada. A lui vanno i miei auguri di buon lavoro. Quanto al gruppo consiliare, non entro nel merito. E’ una questione che tocca ai consiglieri. Saranno loro a fare le loro valutazioni. E’ un argomento in cui io non voglio entrare».
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