di Erika Noschese
«L’Assessora Avossa non ha le competenze per ricoprire il ruolo che le è stato affidato. Con un atto di dignità politica, dovrebbe fare un passo indietro, soprattutto alla luce dei disastri che si stanno susseguendo da quando guida il Settore»: parla così la consigliera comunale e vice presidente dell’assise Claudia Pecoraro, eletta in quota Movimento 5 Stelle e tra le più attive sul territorio.
Consigliera Pecoraro, nell’ultimo consiglio comunale l’ok ad uscire dal consorzio farmaceutico. La situazione non sembra essere affatto trasparente, quale la sua opinione?
«La nostra posizione, nettamente contraria al provvedimento, parte da due riflessioni, la prima proprio legata alla fitta coltre di nebbia che circonda la vicenda del Consorzio ed i suoi bilanci. Non ripeterò quanto sulle vostre colonne, con dettagli tecnici, sta ribadendo da tempo Alfonso Malangone, ma un punto è di chiara comprensione. Il Comune di Salerno dovrà, per la recessione dal Consorzio, poco più di un milione di euro, che l’Amministrazione ha definito in Consiglio comunale “ristoro” per il recesso. Tuttavia, tale cifra risulta portata a bilancio dal Consorzio come “credito” vantanto nei confronti del Comune di Salerno già da diverse annualità.Orbene, se fosse vero quanto affermato dall’Assessora Avossa, non troverebbe corrispondenza in nessun principio contabile il portarsi a credito una cifra la cui esistenza non è certa, ma che verrebbe ad esistenza solo ove si avverasse la condizione risolutiva. Delle due l’una, o il Comune deve ripianare il debito del Consorzio o il Consorzio non ha bilanci che rispettano i principi contabili. In entrambi i casi il danno è certo, come certa è l’assoluta mancanza di chiarezza e trasparenza dell’Amministrazione. Il secondo elemento critico, a nostro avviso, è l’eliminazione sul territorio di un servizio che ha valore sociale. Che produce moneta sociale. E lasciatemi aggiungere una piccola considerazione: in campagna elettorale il Sindaco Napoli aveva promesso di eliminare l’IVA sui prodotti di igiene femminile, promessa che si sarebbe potuta realizzare proprio con le Farmacie comunali, accollando all’Ente il costo dell’imposta. Oggi, a tre anni dalle elezioni, non solo non ha mai mantenuto quella promessa, ma si libera anche delle Farmacie comunali. Ma si sa, questa Amministrazione è piena di promesse mai mantenute».
A giugno si parla ancora di bilancio, una serie di variazioni per far quadrare i conti e intanto l’assessore al ramo tace…
«L’Assessora Avossa non ha le competenze per ricoprire il ruolo che le è stato affidato. Con un atto di dignità politica, dovrebbe fare un passo indietro, soprattutto alla luce dei disastri che si stanno susseguendo da quando guida il Settore. L’Amministrazione Napoli ha aderito al Patto SalvaComuni raccontando alla cittadinanza una favola, quella che l’Ente non era in predissesto e il debito derivava dalla crisi Covid. Per l’anno contabile 2023, a tenore del Patto sottoscritto con il Mef il Comune avrebbe dovuto ripianare il debito per circa 18 milioni di euro, è riuscita a ripianare per poco più della metà. Eppure oggi non c’è il Covid, ma l’unica costante che in 30 anni non è mai cambiata: questa amministrazione. Che continua a dimostrarsi assolutamente incapace di amministrare i fondi pubblici, mentre costantemente aumenta il prelievo fiscale a carico della cittadinanza e taglia sempre maggiori servizi per far fronte ai debiti. Il Sindaco in Consiglio comunale ha dichiarato che gli Assessori non devono essere competenti, ma politicamente fidati, che noi non sappiamo come funziona la politica nel ritenere possibile e corretto che al Bilancio vada un commercialista o tecnico contabile, piuttosto che un ingegnere all’urbanistica. Ma se questa è la sua visione politica, forse dovrebbe iniziare a prendere atto, con umiltà, che ha fallito miseramente».
Salerno Pulita, lei contesta la mancata applicazione del salario minimo…
«Questa maggioranza dovrebbe essere di centrosinistra, tale si professa, contando tra le sue fila anche rappresentanti del Direttivo regionale del PD, eppure mentre pubblicamente, a livello nazionale ed europeo, si presenta nelle piazze, nei dibattiti televisivi e nelle campagne elettorali professando il sostegno alla nostra riforma del Salario Minimo Garantito, a Salerno consente ad una sua partecipata di assumere lavoratori per la gestione di un servizio pubblico contrattualizzandoli tramite Contratto agricolo. Il Contratto agricolo, attualmente in vigore, prevede una paga oraria pari a 8,70 euro. Devo dire che con grande impegno sia l’Assessore Natella sia Sara Petrone (proprio in funzione di membro del Direttivo del Pd) hanno provato a mettere una pezza a colori, provando ad agitare le acque e a confondere le menti, affermando che la paga oraria è di circa 11€. Peccato che quella cifra la si ricavi dalla maggiorazione che per il contratto agricolo è riconosciuta ai lavoratori a tempo determinato come compensazione per il mancato riconoscimento di ferie, festività, malattia e tredicesima mensilità. Forse farebbero meglio a leggere la proposta di legge del Salario Minimo che prevede che i 9€ orari siano garantiti come elemento base, scevri da maggiorazioni di sorta. Abbiamo chiesto in Consiglio l’impegno dell’Amministrazione a garantire i 9€ orari, la risposta è stata lo sventolare, da parte dell’Assessore Natella, di un foglietto, che non ha neanche posto a visione e che avrebbe potuto contenere anche lo schema del Tris con cui si stava dilettando mentre eravamo in Assise, per il resto, solo silenzio. Quello che lascia amareggiati è la totale incoerenza politica di questa maggioranza, che professa valori in pubblico, e in casa sua sfrutta i lavoratori.Sarebbe interessante sapere cosa ne pensa la Segretaria Schlein».Anche dai colleghi della maggioranza non mancano malumori rispetto all’amministrazione Napoli. Perchè secondo lei?«Le condizioni della città sono sotto gli occhi di tutte e tutti, e anche i consiglieri di maggioranza vivono Salerno. La vivono con le proprie famiglie, i propri amici e devono rispondere del mandato ai propri elettori ed elettrici. Continuano a vendere lo slogan della Città Turistica, quando mancano i servizi pubblici di trasporto, manca personale alla polizia municipale, manca igiene con una città piena di topi e scarafaggi, manca la cura del verde pubblico, manca la balneabilità del nostro mare con liquami che ne impediscono la godibilitá, manca un servizio di informazioni turistiche pubblico e aperto sempre, manca perfino la segnaletica turistica, manca una gestione seria dei cantieri dei lavori pubblici, manca la sicurezza. A questo si aggiunga la assoluta lentezza nel portare avanti ogni seppur piccola iniziativa e proposta progettuale, la difficoltà che si riscontra nell’interloquire con certi dirigenti che talvolta sembrano avere più potere degli assessori al ramo, ma, soprattutto, la noncuranza con cui i consiglieri di maggioranza spesso vengono trattati dalla loro stessa maggioranza, nonostante anni di impegno politico e reale sul territorio. L’ho già detto in passato, lo ribadisco ancora oggi, cambiare questa città e le sue sorti è possibile, ma serve coraggio, anche da parte della maggioranza».
Turismo, mancano i servizi essenziali. Cosa potrebbe fare secondo lei la maggioranza Napoli?
«Innanzitutto smetterla di dirsi da soli che solo bravi. Perché c’è bisogno di un’analisi concreta del territorio, dei flussi in entrata e in uscita, della rete istituzionale attivabile. A questa Amministrazione manca la visione, manca un progetto unitario e lungimirante, sono abituati a muoversi per singolarità, e per emergenze. Questo crea confusione e non porta benefici a lungo periodo. Si continua a far girare il comparto turistico intorno alle Luci d’Artista, ma queste dovevano essere volano, non arrivo. Gli eventi che pur si fanno su questo territorio sono poco conosciuti e spesso si accavallano perché non c’è un coordinamento strutturato tra l’Ente e i vari stakeholder. Da tempo chiediamo l’istituzione di un tavolo permanente del turismo, che veda la partecipazione e di tutti gli operatori del settore, dalle agenzie di viaggio alle società di trasporto, dalle compagnie teatrali ai tuor operator fino a giungere alle rappresentanze dei commercianti, ma tutto tace e la mancanza di una rete danneggia la città».