Pina Ferro
Una lunga scia di bocche cucite qualche parziale ammissione e difesa ad oltranza. Così si è conclusa la seconda giornata di interrogatori del gip Pietro indinnimeo del Tribunale di Salerno a carico di gran parte degli arrestati in carcere per l’operazione antidroga e contro l’usura messa in campo dalla gang di Pietro desiderio 39enne Paganese trasferitosi a Mercato San Severino.
Proprio il capoclan soprannominato un tempo “Pierino Maradona” quand’è era una promessa del calcio, ha scelto la strada dell’avvalersi della facoltà di non rispondere alle domande del magistrato.
Stessa strada seguita da Biagio e Michele Villani da Gerardo Sessa e da “o presidente” ossia il rocchese Vincenzo Senatore elemento di spicco della criminalità ai tempi della Nco e poi della nuova famiglia.
Michele Izzo il noto re degli allestimenti fieristici si è invece difeso. L’uomo è stato sentito presso il reparto detenuti dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, dove è stato ricoverato nelle ore immediatamente successive al suo arresto a causa di un malore.
Michele ‘a Millelire come è soprannominato l’imprenditore Nocerino trasferitosi a Mercato San Severino ha sostenuto di aver dato in concessione i parcheggi davanti alle fiere al gruppo malavitoso dei Desiderio solo per non avere problemi e di non aver mai consumato o tentato estorsioni. Ancor più specificamente ha sostenuto che il titolare di un’impresa di costruzioni doveva a lui dei soldi e che il gruppo malavitoso si era intromesso per avere una percentuale.
Per la vicenda di una estorsione ad una ditta che produceva plastica sempre della Valle dell’Irno, Izzo ha riferito che non avrebbe mai tentato un’estorsione in quanto l’imprenditore non solo lavorava normalmente con lui ma dallo stesso vantava un credito.
Giovan Battista Coppola ha chiarito la sua posizione in merito alle estorsioni ma ha rigettato ogni coinvolgimento circa le vicende di droga.
Alessandro Iannone avrebbe ammesso alcuni episodi di spaccio ma nessun coinvolgimento nel pizzo.