di Erika Noschese
“Verso una giustizia giusta – Presentiamo la riforma della giustizia”: è il titolo del convegno tenutosi ieri pomeriggio a Salerno, voluto da Fratelli d’Italia. Ad aprire lavori il Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli. La relazione tecnica è stata affidata alla dottoressa Anna Chiara Fasano, Magistrato Ufficio Legislativo Ministero della Giustizia mentre le conclusioni sono state affidate a Michele Sarno, Presidente Onorario Camera Penale Salerno. Tra i presenti Aberico Gambino, commissario provinciale di FdI; la deputata Imma Vietri; il senatore Antonio Iannone, commissario regionale di FdI. E proprio il vice ministro ha acceso i riflettori sul tema giustizia.
Onorevole, oggi si parla di giustizia giusta. Qui un convegno a Salerno per affrontare quello che è il nuovo tema di una riforma che ha bisogno di essere modificata…
«Noi abbiamo lanciato già in campagna elettorale il tema, coerentemente con gli impegni presi. Vogliamo fare una riforma equilibrata, d’accordo con le Istituzioni, soprattutto ovviamente con ampio dibattito parlamentare per affrontare i temi principali che sono sostanzialmente l’invasività di pochi magistrati che sono sempre stati questo gruppo minoritario legati al Pd; va espulsa la politica dalla magistratura e questo è un dato chiaro. L’altro aspetto: bisogna rivedere il concetto della custodia cautelare perché effettivamente ci sono stati molti casi di abuso, certificati dalle sentenze di assoluzione dei tribunali, delle Corti d’Appello e dalla Cassazione. È un dato oggettivo, un funzionamento che deve essere messo a regime. Il tema della terzietà del giudice rispetto all’accusa che rimane ancora troppo forte: non ci dimentichiamo che l’accusa sicuramente ha l’obbligo di indagare anche a favore dell’imputato come giusto che sia, ma è chiaro che l’accusa può arrestare le persone e quindi la vera parità non c’è mai ed è giusto che sia quindi un giudice a garantire al massimo i diritti dell’imputato. Non ci dimentichiamo che il concetto proprio di giustizia è che non si mandino in galera gli innocenti. Quindi le garanzie non sono per l’accusa bensì per la difesa; dovrebbe essere una cosa scontata, ma in Italia non lo è. E poi chiaramente, ci sono alcuni meccanismi, alcuni reati poco determinati che vanno riordinati, riqualificati. Si tratta non di fare una riforma contro qualcuno, ma di fare una riforma per tutti i cittadini».
A proposito di Pd è di queste ore la polemica sui circa 16 miliardi che il governo nazionale avrebbe tagliato…
«Premesso che i Pnrr sono debiti nuovi, i debiti si fanno quando servono, non perché uno li deve fare per forza, ma non ci sono tagli. Ci sono rimodulazioni: noi contiamo di riuscire a spendere tutto. Certo, c’è un tema che il Pd ha combinato dei macelli nella gestione, ha creato false aspettative e soprattutto non ha fatto partire i cantieri. Quindi se i lavori non finiscono entro certe date non possono entrare in Pnrr e quindi era inutile mettere in cantiere spese che non potevano mai essere portate a termine».
Questa mattina (ieri per chi legge ndr) a Palazzo Sant’Agostino un incontro sul tema delle Province. Lei da ex Presidente ha sempre auspicato il ritorno al voto dei cittadini. La riforma Delrio si è rivelata un fallimento…
«Le Province sono una vergogna del Pd non soltanto perché ha tolto la democrazia, probabilmente è un retaggio della vecchia cultura comunista dove le votazioni sono sempre viste come una cosa negativa ma la cosa grave, proprio loro fanno la polemica sulle autonomie, l’abrogazione delle Province, o meglio il depotenziamento, ha portato a una sola abrogazione del fondo di perequazione per le province del Sud che valeva un miliardo e mezzo. Questo è stato l’unica cosa che ha fatto il Pd sulle province: ha tolto i soldi delle province del Sud e anche su questo noi siamo al lavoro».