di Arturo Calabrese
Quanto accaduto a San Mauro Cilento il primo gennaio apre il dibattito politico con tanti interventi nel merito e con l’annuncio di interrogazioni. «Una donna che lotta tra la vita e la morte a causa dei ritardi nei soccorsi. Sembrano scene da terzo mondo e invece ci troviamo in Campania, precisamente nel Cilento. La sanità è al collasso ma se qualcuno ha delle responsabilità è giusto che paghi».
Così Luigi Cerruti, coordinatore provinciale di Noi Moderati Salerno, dopo quanto accaduto a San Mauro Cilento, piccolo centro cilentano di nemmeno mille abitanti. «Quanto accaduto è di una gravità inaudita: la guardia medica di Acciaroli chiusa per carenza di medici, a bordo dell’ambulanza, proveniente da Castellabate, solo un infermiere che, chiaramente, non ha saputo gestire l’emergenza. Se qualcuno ha delle responsabilità è giusto che paghi», ha aggiunto Cerruti.
Una riflessione attenta e puntuale arriva dalla dottoressa Ines Carrato, medico d’urgenza nella città universitaria di Trigoria, assistente universitario e dirigente di Noi Moderati Salerno, cilentana d’origine: «L’accesso tempestivo alle cure mediche in aree rurali come il Cilento rappresenta una questione cruciale, amplificata dalla carenza di medici e dalla difficoltà logistica nell’accesso alle strutture sanitarie. Sebbene l’Organizzazione Mondiale della Sanità suggerisca la presenza di un medico ogni 1.000-1.500 abitanti, in contesti come il Cilento, caratterizzati da difficoltà territoriali, è fondamentale aumentare la densità di medici.
La quantità di personale sanitario, tuttavia, non è sufficiente: è essenziale che i medici siano adeguatamente formati per poter diagnosticare e trattare tempestivamente ogni emergenza.
La mancanza di medici qualificati e la limitata accessibilità ai servizi compromettono la sicurezza del sistema sanitario e minano l’etica professionale – ha detto la dottoressa Carrato – In situazioni emergenziali, come quella appena descritta, è difficile determinare se le difficoltà nell’accesso alla guardia medica o all’ospedale siano dovute a una carenza cronica di risorse o a una sottovalutazione strutturale del problema. Tuttavia, quando questi fattori si combinano, è chiaro che il sistema sanitario necessita di un urgente intervento riformatore.
Non è più accettabile che la qualità delle cure dipenda dalle circostanze locali, ma deve essere garantita in modo equo e tempestivo per tutti i cittadini, senza alcuna eccezione. Non possiamo più ignorare questa realtà: non c’è bisogno di un altro evento catastrofico come il Covid-19 per comprendere la gravità del problema.
Dobbiamo svegliarci ora, prima che sia troppo tardi». Intanto, il vice presidente del gruppo Noi Moderati alla Camera dei Deputati, l’onorevole Pino Bicchielli, ha annunciato un’interrogazione parlamentare: «La sanità campana è al collasso. La mia solidarietà al sindaco Carlo Pisacane che si è attivato nell’immediato per aiutare la donna e mettersi letteralmente alla ricerca di un medico. Inaccettabile che si debba andare alla ricerca dei soccorsi, soprattutto se siamo di fronte a situazioni critiche, persone che rischiano la vita. Presenterò un’interrogazione parlamentare perché se qualcuno ha responsabilità in questa drammatica vicenda è giusto che paghi», ha aggiunto il deputato salernitano.
«Questa vicenda rappresenta un esempio lampante del collasso della sanità campana – le parole di Mario Polichetti dell’Udc Nazionale – non è accettabile che una persona in pericolo di vita debba attendere così tanto tempo per ricevere cure adeguate. Il fatto che una guardia medica fosse chiusa e che l’ambulanza intervenuta fosse priva di un medico evidenzia una carenza organizzativa che non può più essere ignorata. Ci troviamo di fronte a una gestione che non tiene conto delle reali esigenze del territorio, soprattutto in zone periferiche dove le postazioni di emergenza sono sguarnite o inadeguate.
Questo non è un problema di risorse, ma di responsabilità politica e amministrativa. La Regione prenda provvedimenti».
“Tempi lunghissimi per i soccorsi, la Sanità targata De Luca non si smentisce”. Il consigliere regionale della Lega, Aurelio Tommasetti, fa notare come il 2025, in Campania e in provincia di Salerno, sia iniziato sulla falsariga dell’anno precedente. Ha suscitato scalpore il caso di una 52enne di San Mauro Cilento in lotta tra la vita e la morte dopo aver atteso i mezzi di soccorso per circa due ore.
“Non certo un bel modo per iniziare l’anno – dice Tommasetti – Inquietanti sono i dettagli emersi dalle ricostruzioni della stampa, che riportano un vero e proprio calvario. Dapprima il marito della donna avrebbe dato l’allarme alla Guardia medica trovandola chiusa, poi si sarebbe rivolto al 118 senza immaginare che avrebbe dovuto attendere così tanto, nonostante l’urgenza del caso. Sono passate infatti ben due ore prima che arrivasse un’automedica da Castellabate. Un lasso di tempo in cui la situazione sarebbe potuta precipitare da un momento all’altro”.
Il consigliere regionale ribadisce le critiche sulla riorganizzazione della sanità territoriale: “Mi batto da anni contro la soppressione delle postazioni di primo soccorso che, soprattutto nelle aree interne, sono presidi imprescindibili per l’assistenza alla popolazione in caso di malori o eventi imprevisti. La tempistica di questo intervento conferma che togliere le ambulanze dal territorio, o sostituirle con automediche provenienti da comuni situati a decine di chilometri di distanza, è una scelta scellerata”.
Tommasetti conclude con un auspicio: “Che il 2025 sia l’ultimo anno in cui si debbano leggere notizie del genere: non solo ne va della sicurezza dei nostri concittadini, ma anche dell’immagine della Campania”.
Tanti gli interventi della politica sulla questione, mentre fa rumore il silenzio del centro sinistra e di tanti sindaci sulla questrione.