“Le ombre che l’inchiesta della Procura di Napoli sta calando sulle Universiadi sono la riprova che i nostri dubbi e le nostre denunce non erano certamente campate in aria, ma corroborate da fatti e numeri che fin da subito ci sono apparsi pochi chiari. Per due anni in Commisione Trasparenza abbiamo acceso i riflettori su scelte palesemente poco logiche rispetto alla mission dell’evento, tesa a investire fondi pubblici per opere infrastrutturali che fossero lasciate in dote alla Campania. Ed è la ragione per la quale abbiamo sempre contestato la scelta delle navi da crociera per ospitare gli atleti: 18 milioni letteralmente gettati in mare, al netto dell’impatto ambientale di due navi di quelle dimensioni con i motori in funzione h24. Un appalto che ora gli inquirenti descrivono come “cucito addosso” alla Msc, in virtù di possibili rapporti fiduciari con dirigenti dell’agenzia regionale per l’organizzazione dei giochi olimpici, apparentemente figlio dell’incapacità della Regione per non essere riuscita a individuare un sito adeguato per ospitare il villaggio olimpico”. Così la capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle e presidente della Commissione Trasparenza Valeria Ciarambino.
“Rapporti fiduciari – prosegue Ciarambino – che, stando a quanto trapela dalle indagini, intercorrerebbero anche tra il vicepresidente della giunta regionale e braccio destro del governatore De Luca, Fulvio Bonavitacola, e il patron dell’hotel salernitano nel quale sono stati ospitati oltre 900 atleti. Scelte non condivise neppure dall’allora commissario straordinario Latella, ascoltata come testimone in questa indagine, che palesò l’inopportunità delle navi da crociera nel corso di un’audizione in Commissione Trasparenza. Al di là di quanto stabiliranno le indagini, si tratta comunque di scelte frutto di approssimazione e dei ritardi con cui si è mossa la macchina amministrativa, con al centro la figura di Bonavitacola e della sua fedelissima ex segretaria, promossa dirigente in seno all’Agenzia regionale per le Universiadi”.