di Andrea Pellegrino
Il nuovo giorno di ordinaria follia del Partito democratico campano inizia con l’ennesimo colpo di scena. La cronaca della giornata è intensa ma anche paradossale. Nel mirino sempre le primarie di domenica. Lunedì la riunione al Terminus di Napoli si era conclusa con una fumata nera e con la rassegnazione di primarie ormai inevitabili. Ed invece ieri al termine di altre lunghe e sofferenti riunioni, la quadra sarebbe stata trovata, dopo il via libera di Guglielmo Vaccaro e della sua area (che avrebbe abbandonato Gennaro Migliore) alla candidatura unitaria di Gino Nicolais.
IL GIALLO DEL DOCUMENTO Da qui la sottoscrizione di un documento per la convocazione di una assemblea regionale, con tanto di 48 firme virtuali consegnate nelle mani del presidente del partito Stefano Graziano. Un documento che viene reso noto via Twitter dal deputato Marco Di Lello (candidato alle primarie in quota Psi) con tanto di dedica: “Tentativo di furto di democrazia in atto. SPQC sono pazzi questi campani! Una risata li seppellirà! #svoltacampania”. Il documento è inviato anche al segretario regionale Assunta Tartaglione (che smentisce, però) e al vice segretario nazionale del Pd Lorenzo Guerini. In calce alla richiesta ci sono (o almeno ci sarebbero) 48 nomi, delegati che rappresentano varie anime del partito, dai dalemiani ai riformisti agli ex popolari. Sul nome del presidente del Cnr ci sarebbe il sì degli ex deluchiani Mario Casillo e Teresa Armato, oltre che di Lello Topo e dell’eurodeputato Massimo Paolucci. Sull’annullamento delle primarie convergerebbero anche i renziani Famiglietti, Nicodemo e Picierno. Già lunedì mattina al vertice tra le aree democrat al Terminus, Nicodemo aveva annunciato la sua apertura ad una possibile soluzione anti primarie. Non c’è invece la firma del deputato salernitano Simone Valiante che nelle ultime ore avrebbe abbandonato la pista Migliore per seguire Andrea Cozzolino. Ma a creare l’ennesimo giallo sono le firme di sei dei 48 firmatari che negano il loro sostegno al documento. Tra loro sicuramente quattro delegati vicini ad Andrea Cozzolino. Nel documento si legge: «Si chiede la convocazione dell’organismo onde poter procedere come da Statuto alla designazione del candidato del Pd e della coalizione alla Presidenza della regione della persona dell’onorevole professore Nicolais». Venerdì o al massimo sabato mattina la richiesta di convocazione dell’assemblea e la conta, dunque delle varie anime del partito. Ma la convocazione fino a sera non c’è. Il documento, infatti, non sarebbe stato riconosciuto valido dai vertici locali del partito, cui spetterebbe convocare l’assemblea.
IL SÌ DI VACCARO «Proporremo all’assemblea – spiega uno dei sostenitori del documento, il democrat Guglielmo Vaccaro – di valutare ai sensi dello statuto regionale e nazionale il superamento delle primarie alla luce dei troppi rinvii e delle tante contestazioni. C’è la possibilità di un’ampia convergenza su un profilo importante come quello di Nicolais per mettere fine a una querelle poco edificante. In queste condizioni le primarie non sono più attuali. Meglio tardi che mai – conclude Vaccaro – e a chi dice che siamo fuori tempo massimo dico che quando ci sono i numeri non c’è discorso che tenga».
PRIMARIE CONFERMATE Ma al momento le primarie sono confermate e i candidati in campo restano Andrea Cozzolino, Gennaro Migliore, Vincenzo De Luca, Nello di Nardo e Marco di Lello. Peraltro, viene fatto notare da fonti regionali del Pd, i democratici non potrebbero, a norma di statuto, bloccare le primarie che sono una competizione di coalizione, alla quale partecipano anche esponenti come Di Lello e Di Nardo che non sono iscritti al Pd. Stando così le cose, secondo i vertici del partito, domenica si apriranno i seggi. Ed allora davvero sarà una resa dei conti senza precedenti all’interno del partito democratico della Campania.