di Tommaso D’Angelo
Nella bufera il giudice Esposito c’è finito non solo per la sentenza Mediaset e la conferma della condanna a Berlusconi. C’è finito per la famosa intervista rilasciata al collega Antonio Manzo del Mattino un paio di giorni dopo la stessa sentenza. La sua fama di anticipatore è venuta fuori anche per un’altra sentenza, quella di Vanna Marchi. Sempre a cena.
E sempre a cena qualche battuta anticipatoria dell’intervista incriminata che gli è valsa l’apertura di un procedimento davanti al Csm, gli è venuta fuori il giorno dopo. Lo rivela in un’amabile chiacchierata l’avvocato Leonardo Calabrese, patron del Cedisa e amico dello stesso giudice Esposito che definisce una persona riservata.
“Ma nell’occasione dell’intervista al Mattino secondo me ha sbagliato –afferma l’avvocato Calabrese- i giudici devono parlare attraverso le sentenze. Non è stato opportuno”.
Ma prima dell’intervista c’è stato il famoso matrimonio.
“Sì, è vero, ci siamo visti il giorno dopo la sentenza in occasione di un matrimonio di un nostro comune amico in provincia di Salerno e che per motivi di privacy mi fermo qui. Nel corso della cerimonia, insieme ad alcuni amici, abbiamo chiesto al giudice Esposito come mai non avevano tenuto in considerazione la richiesta del Procuratore Generale di diminuire la interdizione dai pubblici uffici di Berlusconi da 5 a 3 anni. Direi una curiosità legittima da parte nostra”.
Ovviamente il giudice Esposito non si è espresso, cioè non ha risposto alla vostra domanda.
“No, ci ha risposto. Ci ha detto – rileva l’avvocato Calabrese – che i giudici della Cassazione non hanno i poteri per modificare la sentenza di Appello contro Berlusconi ma che dovevano limitarsi a fornire un giudizio di legittimità e quindi non di merito”.
Non mi pare poco, erano passate solo 24 ore…
“Vi posso assicurare che ci siamo limitati a questo scambio di battute. Esposito è stato, ad esempio, anche giudice nella sentenza di Cuffaro, l’ex Presidente della Regione, ed ha mostrato grande riservatezza”.
Sì ma su Berlusconi ha parlato al matrimonio, poi l’intervista al Mattino. Proprio riservato non mi pare…
“Ripeto un concetto già espresso, i giudici devono parlare attraverso le sentenze ma poi aggiungo che per quelle dichiarazioni al giornalista Manzo si è scatenata una guerra giornalistica”.
Sicuro che quella chiacchierata è finita lì?
“Buona serata direttore”.