Cgil su Loia: distrutto il senso di comunità - Le Cronache Ultimora
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Cgil su Loia: distrutto il senso di comunità

Cgil su Loia: distrutto il senso di comunità

Il 3 luglio Virgilio D’Antonio sarà il nuovo rettore dell’Università di Salerno. Ora tutti pronti a saltare sul carro del vincitore, e lo fa anche la Cgil dell’Ateneo, con una nota a firma di Michele Pirone. «La prima è che l’Ateneo ha dato un giudizio netto e negativo sul sessennio del Rettore Vincenzo Loia: un sessennio che ha distrutto il senso di comunità che faticosamente si era costruito a partire dall’insediamento dell’Ateneo nella Valle dell’Irno; un sessennio caratterizzato da uno spirito di comando e mai di condivisione, caratterizzato anche da scarse capacità di vertici burocratici che, nonprovenendo dal nostro Ateneo, non hanno lasciato traccia della loro permanenza; un sessennio caratterizzato da un clima di prevaricazione individuale e collettiva che è culminato con il divieto di confronto fra il personale tecnico amministrativo e i candidati alla carica di rettore. Un sessennio finito nella maniera più indecorosa possibile: la candidata indicata e sostenuta dal Rettore si ritira già dopo il primo turno e dà indicazioni di voto a favore di un candidato che rifiuta il suo appoggio. La seconda è che il personale tecnico amministrativo ha ancora una volta respinto con forza l’idea di pensiero unico e dominante. Risulta farsesco il tentativo postumo, da parte di chi questa idea la propugna, di schierarsi per una fasulla neutralità. Anche le pietre hanno visto le file che si facevano nei luoghi dove venivano date indicazioni per la “continuità”; tutti hanno letto l’interrogazione all’Amministrazione fatta da un componente della RSU su tali comportamenti, interrogazione che, come da prassi, non ha avuto riscontro. L’auspicio è che dall’entrata in carica del nuovo Rettore si cominci da subito a lavorare per ricostruire la nostra comunità fatta da studenti, docenti, personale tecnico amministrativo, personale precario, lavoratori delle ditte esterne (pulizia, guardiania, manutenzione, bar, mensa e quant’altro). Per fare ciò la governance dovrà essere inclusiva e dovrà permettere a tutti (siano essi soggetti individuali o collettivi) di avere di nuovo diritto di cittadinanza. A partire da questo si può pensare di ritornare a essere luogo dove si costruisce il sapere e la conoscenza e puntare ad essere il faro per il territorio a cui l’Ateneo fa riferimento.