di Monica De Santis
I rincari energetici di bollette, benzina e gasolio si scaricano sui prezzi del carrello della spesa con aumenti tendenziali che vanno dal 9% per la farina al 12% per la pasta, al 6% per il pesce all’11% per il burro, dal 7% per la frutta al 17 % per la verdura fino al 20% per gli oli di semi come il girasole importato dall’Ucraina che ha dovuto interrompere le spedizioni. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti in riferimento all’ipotesi di un decreto taglia prezzi alo studio del governo per contenere i rincari con il petrolio in frenata, sulla base dei dati Istat a febbraio. E sull’aumento dei prezzi e gli effetti dannosi che sta avendo la crisi provocata dalla guerra ne hanno parlato anche i vertici di Coldiretti Salerno che mettono in evidenza il fermo dei mezzi agricoli, la difficoltà nella semina, ma anche i prezzi schizzati per le coltivazioni in serra. Il rincaro dei prezzi dei carburanti e delle materie prime, stando a Coldiretti Salerno, strangola l’agricoltura. E non va meglio per il comparto della pesca, dove ormai le barche restano ferme in banchina a causa del caro gasolio. “La situazione purtroppo non migliora – afferma il presidente Vito Busillo – la crescita esponenziale dei costi si sta abbattendo sull’agricoltura e sulla pesca, creando grossi problemi di gestione alle imprese. Alcune aziende hanno deciso addirittura di non seminare perché i semi hanno avuto un rincaro insostenibile, per non parlare del gasolio che ormai ha raggiunto prezzi insostenibili per il comparto”. Busllo ed i suoi spiegano che sono oltre cento i camion a metano fermi nella Piana del Sele… “Il prezzo del metano è arrivato a sfiorare i quattro euro al chilo, quattro volte il valore dello scorso ottobre quando il prezzo era poco meno di un euro. Un grosso problema per le aziende che hanno puntato sul metano per risparmiare: lo scorso autunno un pieno su un’auto costava mediamente 15 euro. Oggi rifornire la stessa vettura costa 55 euro. A farne le spese un’azienda della Piana del Sele che ha acquistato cento mezzi a metano, attualmente bloccati, senza immatricolazione, in attesa che la situazione metano torni alla “normalità”. Mentre Enzo Tropiano direttore di Coldiretti Salerno concentra la sua attenzione sull’aumento stratosferico delle materie prime… “Il prezzo del mangime è aumentato a dismisura ed oggi è poco reperibile sul mercato – conferma il direttore di Coldiretti Salerno Enzo Tropiano – di contro i prezzi di vendita del latte, alla stalla, sono rimasti invariati. Oggi per produrre un litro di latte i nostri allevatori spendono più di 40 centesimi al litro mentre lo stesso litro viene pagato dalle imprese di trasformazione in media 37-38 centesimi, dieci in meno rispetto ai contratti in Campania. Il prezzo del mais ha fatto registrare balzi in avanti tra il 50 e l’80 per cento, senza contare i costi energetici. La filiera lattiero-casearia deve garantire una quotazione equa agli allevatori, che non vada solo a coprire i costi, ma offra la giusta redditività alle aziende, già colpite dagli effetti della pandemia”. Ma il boom dei costi energetici riguarda anche il riscaldamento delle serre con rincari del 30% e i vivai che sono oggi costretti a produrre praticamente in perdita. Nel giro di un anno la bolletta mensile di un’azienda florovivaistica media è passata, infatti, da 1700 euro a 6100 euro. E ad aumentare sono pure i costi per la pesca, con la flotta nazionale costretta rimanere in banchina.La psicosi cibo è dannosa – spiega ancora il direttore Tropiano – il nostro consiglio è di non lasciarsi trascinare in inutili nevrosi, programmare gli acquisti privilegiando prodotti freschi e di stagione Made in Italy la cui offerta è destinata a salire con l’arrivo della primavera. Nei nostri Mercati Campagna Amica il cibo non manca mai quindi le corse allo scaffale non servono se non a creare distorsioni nel comparto”.