C'è Ricardo e Riccardo - Le Cronache
Salernitana Sport

C’è Ricardo e Riccardo

C’è Ricardo e Riccardo

di Fabio Setta
A volte basta una lettera a fare la differenza. A cambiare il senso di una frase, di una situazione, a differenziare l’una dall’altra le cose, le persone. Una semplice lettera: che c’è o non c’è e in quello spazio vuoto o pieno, c’è un mondo. Nella vita e anche nel calcio. E’ così. Un esempio? Pensate un po’ quanta differenza c’è tra Ricardo e Riccardo. All’apparenza una lettera, una semplice lettera C in più o in meno. E invece c’è molto di più. Per scoprirlo basta rivivere a mente fredda l’ultima giornata di calciomercato. Sotto gli occhi dei riflettori due operazioni: in Italia il ritorno di Ricardo Kakà, a Salerno il ritorno di Riccardo Perpetuini. Ricardo e Riccardo, appunto. Solo una lettera di differenza, in fin dei conti. Ma invece molto di più. Due storie calcistiche diverse, due giocatori diversi, uno fantasista brasiliano, uno centromediano italiano, successi, età, classe, anche conto in banca: tutto diverso. Ma nell’ultimo giorno di mercato i due calciatori sono stati accomunati da una stessa azione: il ritorno. Kakà al Milan, e i giornali nazionali lo hanno degnamente celebrato, Perpetuini alla Salernitana, che naturalmente ha avuto risonanza mediatica a livello soltanto locale. Ma la differenza non è questa. E’ il modo in cui uno torna. Kakà è tornato affermando: “Rieccomi a casa”, rinunciando a tanti soldi, certo facile nella sua situazione si potrebbe obiettare, ma con grande voglia e motivazione. Magari i più maligni potranno dire che al Real Madrid non c’era più spazio e quindi per poter conquistare il mondiale avendo bisogno di giocare e poteva farlo solo al Milan. Ma per i tifosi, perché poi sono loro che mandano avanti il calcio, Kakà è tornato perché il Milan è casa sua. E questo basta per accoglierlo con un’ovazione. Perpetuini è tornato a Salerno dopo un’estate passata tra i libri e ad allenarsi da solo. Consigliato da qualcuno a lui vicino si era convinto di avere mercato in serie B. E allora perché tornare a Salerno. Aspettiamo la fine del mercato che una soluzione si trova. La soluzione non si è trovata, anche magari per la cocciutaggine di Lotito, per una situazione contrattuale particolare (scadenza del contratto il prossimo anno nda) e così all’ultimo giorno utile Perpetuini ha detto sì alla Salernitana. Ed ora arriverà la consueta retorica che Salerno è una grande piazza e quant’altro. Giusto, fa parte del gioco. E’ normale che un calciatore giovane desideri di arrivare il prima possibile al top e che uno che cerca gli ultimi attimi di gloria cerchi di tornare dove è stato bene. E’ il calcio, è la vita. E volte la differenza la fa davvero una lettera. Una C in più o in meno, come Ricardo e Riccardo.