«C’è bisogno di rinnovamento anche negli organismi forensi» - Le Cronache
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«C’è bisogno di rinnovamento anche negli organismi forensi»

«C’è bisogno di rinnovamento anche negli organismi forensi»

Andrea Pellegrino

Tra poche ore si presenteranno le candidature per il rinnovo del consiglio dell’ordine degli avvocati di Salerno. Una sfida inedita dopo la pronuncia della Cassazione che blocca a due i mandati per i consiglieri uscenti e la volontà dell’attuale presidente Amerigo Montera di candidarsi ugualmente. A scendere in campo è anche l’avvocato Oreste Agosto. «Ho ritenuto di presentare la mia candidatura in questo momento storico così delicato per la nostra società, per la nostra economia e quindi anche per la professione forense».

Recentemente c’è stata una pronuncia della Cassazione ma a quanto pare non tutti sembrano intenzionati a rispettarla…

«Un avvocato prima di tutto deve osservare la Costituzione e rispettare le leggi. La Corte di Cassazione con la chiara sentenza del 19 dicembre ha pronunciato un principio di diritto chiarissimo sulla ineleggibilità per chi ha già svolto il doppio mandato di consigliere del nostro Ordine. Non posso dare io indicazioni agli avvocati che versano in tale situazione di ineleggibilità di presentare o meno la propria candidatura. E’ chiaro che tale scelta sarà motivo di problematiche non solo giudiziarie ma soprattutto inciderà sulla vita del nostro Ordine forense. E’ del pari evidente che chi versa in una situazione di ineleggibilità con la candidatura determinerà un chiaro inquinamento della competizione elettorale forense. In questo momento storico, ritengo che la nostra professione vada ancor più tutelata nell’interesse della Giustizia e per il bene dei cittadini che sono i concreti fruitori della nostra attività. Il programma sarà stilato congiuntamente agli aderenti ad una visione concreta delle problematiche che attanagliano gli avvocati soprattutto i giovani. Le direttrici che dovrebbero informare la nostra azione forense sono fondamentalmente tre. In primo luogo una effettiva trasparenza e democraticità della vita dell’organismo forense. Ad iniziare dal sistema di elezione dei rappresentanti consiglieri, che ad esempio a Salerno avviene con il sistema di elezione con voto cartaceo. Abbiamo espressamente richiesto che le prossime elezioni di gennaio si tengano con il sistema telematico del voto elettronico, per evitare errori».

Il suo programma?

«Dovrà essere prima maturato e condiviso dagli aderenti fondamentalmente dovrà tenere presente il fondamentale principio di una avvocatura indipendente. A tal riguardo è necessario che il rapporto con la Magistratura sia di rispetto reciproco e di concreta attuazione del diritto di difesa. Il concetto dell’indipendenza va egualmente applicato nei confronti della politica e di ogni attività della vita sociale che possa condizionare i valori costituzionali della Giustizia. E’ evidente che in ogni branca del diritto e della relativa attività giudiziaria le problematiche sono peculiari. Un problema su tutti per quanto riguarda il campo civile ed amministrativo sono i costi della giustizia che penalizzano non solo noi avvocati ma soprattutto i cittadini. Una avvocatura, coesa, libera ed indipendente non può far altro che rendere effettivo il diritto di difesa e quindi la Giustizia. La nostra visione di avvocatura coincide con il diritto di difesa dei cittadini. E’ questa la terza direttrice programmatica sulla quale si lavora».

Tema caldo riguarda il trasloco nella nuova Cittadella giudiziaria…

«Per quanto riguarda la cosiddetta cittadella giudiziaria, la scelta localizzativa non è assolutamente condivisibile. Purtroppo sono scelte già fatte che condizionano la vita della città e dello svolgimento della attività forense. A tal riguardo un organismo forense indipendente non avrebbe mai consentito una localizzazione del palazzo in un posto così inadeguato e privo di servizi minimi».

Un suo appello al voto…

«Salerno ha bisogno di un rinnovamento anche negli organismi forensi. Mi auguro che tutti i candidati perseguano questo obiettivo per il bene della nostra professione».