Cava. Casa Serena, molti ritardi nel passaggio alla nuova società: struttura fatiscente - Le Cronache
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Cava. Casa Serena, molti ritardi nel passaggio alla nuova società: struttura fatiscente

Cava. Casa Serena, molti ritardi nel passaggio alla nuova società: struttura fatiscente

di Erika Noschese
“Casa Serena meno serena”. L’attacco arriva dall’avvocato Alfonso Senatore, coordinatore regionale di Meridione Nazionale che scrive al sindaco Vincenzo Servalli e all’assessore al Patrimonio per evidenziare che per quanto riguarda gli anziani ricoverati non si registrano miglioramenti ma, anzi, dopo l’espletamento della gara vinta dalla società si registra un ritardo nel passaggio di consegne tra la vecchia e la nuova gestione. “Sembra che il motivo sia dovuto ai controlli circa l’affidabilità della subentrante azienda – ha denunciato l’avvocato Senatore – Intanto gli anziani soffrono questa situazione anche perché non si sa quale sarà il loro destino e soprattutto se la retta (già alta) rimarrà come in precedenza per consentire di far fronte al costo con l’intera pensione”. Altro problematiche riguardano la struttura: l’immobile, infatti, è vetusto e fatiscente e ha bisogno di opere strutturali urgenti visto che in alcune parti ci viole dentro. Come se non bastasse i lavori di manutenzione prescritti dai Nas e relativi ai bagni della struttura, due su cinquanta, zanzariere rotte, mancanza di ventilazione durante il periodo estivo, luci della struttura che non si accendono, contatori elettrici che saltano per sovraccarico appena si accende una stufa o altro. Durante lo scorso inverno, inoltre, la caldaia non ha funzionato fino a dicembre. «Inoltre, non viene rispettato il rapporto ospiti unità del personale mentre durante la notte manca il personale infermieristico nonostante la struttura ospiti persone che potrebbero avere bisogno di un intervento immediato – ha aggiunto il coordinatore regionale di Meridione Nazionale – Inoltre nella struttura manca la mensa e il servizio che fornisce i pasti non è programmato per garantire diete particolari”. Manca l’aria condizionata, suppellettili sono datati, pulizie ordinarie e straordinarie della struttura vengono assicurate dagli Oss piuttosto che da un’impresa, a discapito degli anziani che non hanno a disposizione il personale per svolgere attività motoria ma vengono tenuti nella sala d’ingresso durante la mattinata, dopo pranzo e fino ad ora di cena. “Inoltre, essendoci ospiti inabili, il personale, seppur esiguo, fa i salti mortali per accudire tutti. Eppure ogni ospite paga in media dai 1.300 euro ai 1.350 al mese, un’intera pensione – ha poi attaccato l’avvocato Senatore – Negli anni dell’attuale gestione conclusasi con la gara vinta da un’altra società, il Comune avrebbe dovuto provvedere a lavori strutturali e di manutenzione ordinaria mai eseguiti per cui ancora oggi la struttura è vetusta e fatiscente tanto che addirittura ci piove dentro. Ora la situazione è peggiorata in quanto il personale, sfiduciato rispetto al proprio destino, sta andando via, riducendosi così a non più di dieci unità. La situazione è veramente tragica e pericolosa con alcuni ospiti colpiti da covid e nonostante tutto si registrano ancora ritardi nel passaggio della consegna della struttura alla nuova società senza conoscerne i reali motivi”. Ad associarsi all’appello di senatore anche i consiglieri Bruno D’Elia, Italo Cirielli e Annalista Della Monica, pronti a vigilare e ad ogni tipo di collaborazione, nel rispetto dei ruoli e posizioni politiche.