Castel S.G. «Questa maggioranza non si tocca, restando insieme faremo grandi cose» - Le Cronache
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Castel S.G. «Questa maggioranza non si tocca, restando insieme faremo grandi cose»

Castel S.G. «Questa maggioranza non si tocca, restando insieme faremo grandi cose»

CASTEL SAN GIORGIO. Torniamo insieme. Così potrebbe riassumersi l’intervista del sindaco Pasquale Sammartino che lancia un ponte al gruppo di Manuel Capuano. Quest’ultimo, infatti, asssieme al collega di giunta Francesco Spinelli, si erano sospesi da assessori, con un documento contro l’amministrazione comunale.
Sindaco, due assessori della sua giunta  si sono autosospesi. Cosa è successo?
«Abbiamo ricevuto un’eredità pesante, un Comune con una situazione amministrativa che fa acqua da tutte le parti: un bilancio da risanare, una pressione tributaria esagerata, senza opere pubbliche in cantiere o in itinere, servizi ai cittadini  inadeguati a fronte di costi esagerati, e, pur disponendo di qualificate professionalità,  personale dipendente scarsamente motivato e spesso insoddisfatto. Per questo l’Amministrazione precedente è stata penalizzata con una sconfitta pesante.  E credo che l’elettorato che ci ha premiato si aspetta una risposta concreta e tangibile su queste questioni e non è interessato alle polemiche personalistiche, alle lungaggini delle discussioni  sterili  o a chi ha più o meno visibilità. Queste sono categorie che appartengono alla politica politicante e gradirei che fossero estranee all’attività dell’amministrazione che ho l’onore di guidare. Per questo sono molto rammaricato per i comportamenti assunti da alcuni amici della maggioranza in merito a scelte che afferiscono alla mia personale competenza e che peraltro avevo preliminarmente rappresentato. Da più parti della maggioranza mi è stato sempre sollecitato un opportuno coinvolgimento delle risorse politico-amministrative che ci avevano sostenuto nella competizione elettorale e che condividevano il  programma, al quale peraltro avevano dato un importante contributo».
In passato si è verificata  una vicenda analoga: lettere, manifesti, richieste-ultimatum. Alla fine  c’è stato il passaggio di diversi consiglieri dalla maggioranza all’opposizione e viceversa. Sembra che gli ispiratori di quella vicenda siano gli stessi di oggi: non la  preoccupa  il fatto che si possano ripetere questi trasformismi?
«Fatte salve le dovute differenze, ricordo che la passata amministrazione si è caratterizzata per gli innumerevoli cambi di casacca. Pur di rimanere a galla, il mio predecessore  fu il regista delle “porte girevoli” in consiglio comunale, dove la giostra delle uscite e delle entrate in maggioranza non si fermò un solo istante. Io invece ribadisco che non ci sono alternative alla maggioranza uscita dalle urne. Confermo la mia assoluta  disponibilità a lavorare alla realizzazione del programma  rappresentato  in campagna elettorale e che ha avuto il consenso dell’elettorato.Ma la riuscita del progetto non può fondarsi su personalismi e veti incrociati, perché questo porta solo all’immobilismo. Bisogna saper dire basta ai protagonismi, figli della vecchia politica, utile solo per conservare un potere improduttivo e sempre più distante dai cittadini».
Quindi squadra che vince non si tocca?
«Certo. La nostra lista ha vinto perché ha parlato il linguaggio della chiarezza: sull’urbanistica, sulle opere pubbliche, sulle politiche sociali, sull’organizzazione della macchina amministrativa e sulla idea di produrre una netta discontinuità rispetto al metodo della precedente amministrazione. E tutto questo abbiamo detto di volerlo realizzare col contributo di quanti hanno sostenuto questo progetto. Rinunciare alla collaborazione di chi può contribuire ad ottimizzare i risultati dell’azione amministrativa è da ingenui. Insomma, in  termini calcistici, la squadra non è solo quella che scende in campo (assessori e consiglieri) ma è composta anche da tante altre persone ed  associazioni che prima, durante e dopo la campagna elettorale hanno dato il loro contributo e mi auguro continuino a farlo. Ovviamente, le decisioni vanno assunte dagli organi istituzionali, dai consiglieri comunali  e dall’organo di governo. In conclusione, la mia idea è che bisogna cercare di ricreare le condizioni che ci hanno caratterizzato nella preparazione della lista e durante la campagna elettorale.  Tutti insieme, ognuno per il proprio ruolo, attraverso un impegno responsabile e motivato, potremo produrre risultati straordinari. Rinunciare a questo progetto, significa commettere un grave errore perché innanzitutto si tradisce chi ci ha espresso il consenso, ma poi si riproporrebbero scenari  già visti, con la inevitabile conseguenza di produrre solo un ulteriore arretramento del Comune».