di Erika Noschese
Tutelare l’interesse della comunità, evidentemente, non è una prerogativa della maggioranza a Napoli. O almeno, non di tutta. Ieri la mozione presentata dal consigliere Roberto Celano, sottoscritta dai colleghi Donato Pessolano e Mimmo Ventura, non è stata nemmeno discussa. Perché? Perché, dopo ore di interventi — spesso inutili — gran parte dei consiglieri di maggioranza ha abbandonato i lavori del Consiglio comunale. In aula, a onor del vero, sono rimasti soltanto Rino Avella, Tonia Willburger, Horace Di Carlo, Salvatore Telese e Arturo Iannelli. Tutti gli altri si sono dileguati, facendo cadere il numero legale, su richiesta del presidente del Consiglio Angelo Caramanno. “Facciamo come fate voi”, ha dichiarato la brillante assessora al Bilancio Eva Avossa, alludendo a una sorta di ripicca verso i colleghi. Parole che hanno suscitato l’ira della consigliera Claudia Pecoraro, la quale ha replicato duramente. «Hanno scelto di non stare dalla parte dei medici, degli operatori sanitari del Ruggi, né di quella cittadinanza che oggi chiede risposte. Dal mio punto di vista politico, è stata una scelta sciagurata da parte della maggioranza: abbandonare l’aula, far venir meno il numero legale e impedire la discussione di una mozione portata legittimamente e legalmente in Consiglio comunale. La mozione chiedeva semplicemente di attivare una commissione d’inchiesta per fare luce su quanto sta accadendo al Ruggi, sia dal punto di vista della direzione sanitaria che da quello amministrativo. Che al Ruggi ci siano problemi non lo dice la minoranza, non lo dicono i cittadini: lo dicono i dati del Ministero e le classifiche che lo collocano tra gli ultimi ospedali d’Italia – ha dichiarato la vice presidente del Consiglio comunale – Oggi parliamo dell’Asl che ha bandito un concorso per sanitari e personale medico per la Regione Campania: eppure, soltanto due terzi dei partecipanti hanno scelto di lavorare al Ruggi. Questo evidenzia un chiaro problema di prestigio: i medici non vogliono lavorare al Ruggi perché non è considerato un ospedale di prestigio, non dispone di attrezzature adeguate». Secondo la consigliera del Movimento 5 Stelle, «la decisione della maggioranza di rifiutare la discussione di questa mozione rappresenta una grave mancanza di rispetto verso la cittadinanza. Vuol dire ignorare consapevolmente il diritto alla salute della popolazione. Scegliere di abbandonare l’aula con il sorrisetto stampato sulle labbra e l’atteggiamento altezzoso dell’assessora Eva Avossa — che ha persino dichiarato “facciamo quello che fate voi” — è inaccettabile. Ricordo all’assessora che viene pagata con i soldi dei cittadini, che ricopre un incarico istituzionale, e che fa parte della maggioranza. Quando noi lasciamo l’aula, non facciamo mai cadere il numero legale: il Consiglio comunale continua a operare in piena legittimità e legalità. E soprattutto, continua ad agire nell’interesse della cittadinanza». La consigliera ricorda inoltre che la mozione mirava nello specifico a fare chiarezza sulla gestione amministrativa del nosocomio locale; aprire un tavolo di confronto pubblico sulla sanità con le realtà locali; vigilare sull’accessibilità e dignità del servizio clinico cittadino; chiedere l’attivazione di una Commissione di inchiesta ministeriale; ottenere chiarimenti dal Presidente della Regione e dal Direttore Generale dell’Azienda ospedaliera circa le criticità che sembrerebbero essere emerse a seguito della trasmissione Far West. A lasciare l’aula Antonio Fiore, Vittoria Cosentino, Luca Sorrentino, Alessandra Francese, Pasquale Criscito, Antonio Carbonaro, Fabio Polverino, Pino D’Andrea, Gianluca Memoli, Filomeno Di Popolo, Barbara Figliolia. «E si faccia attenzione, le parole pesano, in modo specifico davanti al diritto alla salute delle persone, e v’è una differenza abissale tra l’opposizione che abbandona l’aula e la maggioranza che lo fa. L’opposizione ha il gesto dell’abbandono dell’aula come fatto politico, di rimostranza politica, atteso che la validità dell’Assise non si poggia sulla presenza o meno in aula della minoranza. La maggioranza, invece, ha il potere, ed i numeri, per votare contro una mozione, ma lasciare l’aula e impedire che una mozione si discuta è antidemocratico. È fascista – ha poi aggiunto la consigliera di opposizione – Impedire all’altro di esprimere la propria opinione e posizione politica, usando il potere, è fascista! I Consiglieri e le Consigliere che oggi hanno abbandonato l’aula, imponendo con violenza la loro posizione, hanno disonorato l’Assise, hanno disonorato il proprio elettorato, che è un elettorato di sinistra, hanno disonorato il ruolo costituzionale che rivestono, hanno disonorato la Città! Vergogna. 11 volte, vergogna!». Sulla stessa linea, con un intervento molto duro, il capogruppo di Forza Italia, Roberto Celano: «Ancora una volta, la maggioranza che governa la città ha mostrato il proprio vero volto: quello di chi preferisce scappare piuttosto che affrontare con coraggio e responsabilità i problemi reali dei cittadini. Durante il Consiglio Comunale di oggi, al momento della votazione della mozione – da me presentata insieme ad altri colleghi – per chiedere verifiche ispettive e interventi urgenti presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”, i consiglieri di maggioranza hanno abbandonato l’aula, facendo così mancare volutamente il numero legale. Un gesto grave e irresponsabile, che offende l’intelligenza dei cittadini salernitani e tradisce il mandato ricevuto. La maggioranza ha scelto la fuga. Ha preferito non parlare, non vedere, non affrontare. Ha preferito proteggere un sistema opaco, che ha calpestato il merito, mortificato i professionisti della sanità e abbandonato i salernitani». Celano ha ricordato che «il sistema sanitario campano – e quello salernitano in particolare – è stato ridotto a un campo di battaglia dove il clientelismo ha prevalso sulla competenza, dove le scelte politiche hanno messo all’angolo eccellenze professionali, come dimostrato dal caso della Torre Cardiologica. I dati Agenas certificano che siamo tra gli ultimi in Italia per qualità delle prestazioni. Eppure, c’è chi continua a nascondersi, a tacere, a difendere l’indifendibile. Saremo sempre dalla parte della verità, dei cittadini, dei medici, degli infermieri e di tutto il personale sanitario che ogni giorno cerca di fare il proprio dovere in condizioni spesso disumane. Continueremo a batterci per una sanità trasparente, efficiente, giusta. Continueremo a chiedere che il Ruggi torni ad essere un presidio di speranza, e non di paura. Chi oggi ha lasciato l’aula ha voltato le spalle ai salernitani. Noi, invece, continuiamo a guardarli negli occhi. E a lottare per loro».





