Alfredo aveva tranquillamente colloquiato con i familiari fino alla sera prima del decesso. Era nel reparto di rianimazione ma perfettamente cosciente. Chi si recò a visitarlo, nonostante non potesse avvicinare, racconto di un ragazzo pieno di vitalità e solarità che non disdegnava qualche battuta per stemperare i toni e tranquillizzare la famiglia. Nessuno immaginava che Alfredo Polverino, affidato alle cure dei medici dell’ospedale di Eboli, sarebbe deceduto il giorno dopo. Pare che lo stesso Polverino avesse allertato i medici prima che il suo quadro clinico precipitasse definitivamente. “Non mi sento bene – disse ai sanitari che lo visitarono la mattina del 5 agosto”. Il salernitano riferì che avvertiva dolori lancinanti. Questo è uno degli aspetti che la famiglia di Polverino, assistita dall’avvocato Simona Senatore, ha chiesto di approfondire. Fondamentale, però, chiarire le responsabilità dei medici. Dopo essere arrivato al Pronto Soccorso di Eboli il giovane fu sottoposto ad accertamenti radiologici e trasferito temporaneamente al reparto di rianimazione in quanto le condizioni non venivano ritenute critiche. L’esito degli esami istologici, effettuata dalla dottoressa Cornetta, incaricato dall pubblico ministero titolare dell’inchiesta (Maria Chiara Minerva), chiariranno meglio i motivi del decesso del salernitano. Al momento sono dieci i camici bianchi iscritti al registro degli indagati ma, dopo gli ulteriori approfondimenti, il pm potrebbe decidere per una scrematura puntando l’attenzione su chi, eventualmente, avrebbe omesso di effettuare taluni esami o per non aver preso in considerazione alcune problematiche del paziente. Anche in caso di embolie o eventuali allergie bisognerà verificare se queste potevano, in ogni caso, essere previste dai sanitari che avevano in cura Polverino. Il dottore Giovanni Zotti è stato nominato consulente di parte. E’ stata la moglie, Patrizia Gallo, a sporgere denuncia. La famiglia Polverino è assistita dall’avvocato Simona Senatore. Alfredo sembrava essere uscito illeso dall’incidente con il suo ciclomotore. Poi l’improvviso peggioramento ed il decesso tra la rabbia e l’incredulità dei parenti. In un primo momento non sembrava aver riportato ferite gravi da far temere per la sua vita. Quando è stato soccorso era di nuovo sul suo ciclomotore e ricordava soltanto di essere urtato da qualcuno. I soccorsi sono scatiati dopo la segnalazione di alcuni passanti. Non è stato individuato il proprietario dell’auto che ha travolto Polverino.
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