di Andrea Pellegrino
Mille sono le pagine che raccontano l’inchiesta De Luca. Nei giorni scorsi la Procura di Roma ha messo agli atti i suoi documenti ed entro domani il riesame dovrà pronunciarsi sull’istanza presentata da Guglielmo Manna, uno degli indagati dell’inchiesta capitolina. Sempre domani la moglie di Manna, il giudice Anna Scognamiglio, sarà ascoltata dal Csm nell’ambito del procedimento istruito all’indomani della bufera che ha coinvolto Palazzo Santa Lucia. Le mille pagine della procura raccontano i fatti fino al 19 ottobre. Fino, insomma, alla notifica degli avvisi di garanzia e delle perquisizioni che hanno riguardato tutti gli indagati, ad eccezione del presidente della Regione Campania. Da venerdì l’avvocato Francesco Cedrangolo, difensore di Manna (che – secondo l’inchiesta romana – avrebbe fatto pressioni per ottenere l’incarico di direttore generale di una Asl in cambio di una sentenza “aggiustata”) ha le carte in mano e valuta la strategia difensiva del proprio assistito. A Salerno, invece, l’avvocato Felice Lentini che assiste l’ex capostaff regionale Nello Mastursi attende gli eventi mentre sia Vincenzo De Luca che il giudice Scognamiglio aspettano di essere ascoltati dalla Procura di Roma. Ma a quanto pare sia il presidente che il magistrato potrebbero essere sentiti dai magistrati titolari dell’inchiesta solo dopo la chiusura delle indagini preliminari. Chiusura che a detta dello stesso procuratore capo Giuseppe Pignatone potrebbe essere a breve. Quello che si sa al momento riguarda il giudice Scognamiglio, suo marito Manna e i tre intermediari Poziello, Brancaccio e Vetrano. Nelle due informative sono presenti alcune conversazioni e chiari riferimenti alle udienze che riguardano Vincenzo De Luca al Tribunale Civile di Napoli. Ma nelle mille pagine potrebbero essere ben più chiare le posizioni del governatore e del suo ex braccio destro, entrambi indagati come gli altri per il reato di concussione per induzione. Per ora Vincenzo De Luca, benché indagato, si professa «parte lesa» mentre sarebbe scomparso dalla scena Carmelo Mastursi, ormai rintanato nella sua abitazione fin dalle dimissioni da Palazzo Santa Lucia e poi dalla segreteria regionale del Partito democratico. Dalla sua, invece, il giudice Scognamiglio – in attesa di essere ascoltata dalla Procura e dal Consiglio superiore della magistratura – ha inoltrato un suo memoriale, nel quale spiega fatti e circostanze rispetto alle telefonate intercorse con suo marito durante i giorni dell’udienza sul caso De Luca a Napoli. Sullo sfondo c’è poi l’udienza originaria: quella del pm Woodcock che attende la chiusura romana prima di far “esplodere” quella napoletana che riguarderebbe sanità, politica e clan. Il telefono di Guglielmo Manna (in servizio presso l’ospedale Santobono) era intercettato fin dal 2014.