Toccherà al professore Nicola Crisci verificare se tra Luca Gentile e la fidanzata Daniela Tuda De Marco ci fosse una sorta di “sudditanza psicologica”. Questo uno dei quesiti posti dal sostituto procuratore Elena Guarino al perito al quale ieri pomeriggio è stato conferito l’incarico peritale. Secondo il pubblico ministero la fidanzata riusciva ad incidenre sulla volontà del ventunenne e sarebbe state lei a spingere il giovane ad uccidere il padre. Un caso che, per certi aspetti, vieni assimilato al caso di Erika ed Omar che alcuni anni fa fece tanto scalpore. E su questa falsa riga che il professore Crisci dovrà muoversi per inquadrare la personalità di Luca Gentile e Daniela Tuda De Marco. Al momento le difese (Gassani e Lizza per il giovane, Antonietta Cennamo per la ventiquattrenne) recitano il ruolo di spettatori. Non è da escludere che, in una fase successiva, anche gli avvocati difensori decidano di nominare un consulente di parte. Non mancano le incongruenze. Al Gip, in sede di interrogatorio di garanzia, Gentile ha riferito di aver detto alla fidanzata: “Questa sera a tuo padre non lo faccio ritirare”. la ragazza, però, afferma di non essere a conoscenza delle intenzioni del ventunenne. “Amavo mio padre ed ora sono disperata perché l’ho perso – ha ribadito in lacrime nel corso dell’interrogatorio”. Eppure quando fu ascoltata nell’immediatezza del delitto manifestò dubbi anche sulla reale paternità. Elemento, quest’ultimo, sul quale il pm non si sarebbe soffermato nel corso dell’interrogatorio di ieri. Del resto c’erano ben altri aspetti da verificare. Altro elemento pregnante della vicenda è quello relativo alle pressanti avance di Eugenio Tuda De Marco nei confronti del fidanzato. Dei numerosi ultimatum. Su quest’aspetto la ragazza avrebbe riferito di aver intuito l’interesse del padre nei confronti del fidanzato ma di sapere poc’altro. La ragazza ha cercato di chiarire per quale motivo avrebbe risposto in quel modo ed anche il significato delle emoticon inviate al fidanzato. “Se avessi saputo che Luca avesse avuto intenzioni violente avrei tentato di bloccarlo”. Il sostituto procuratore si è soffermato a lungo sul tenore dei messaggi inviati al ventunenne negli istanti successivi all’omicidio. Ma i misteri restano in quanto la giovane sarebbe stata vista il giorno dopo l’omicidio, consumato nella notte tra venerdì e sabato, entrare nell’appartamento del padre. Ieri pomeriggio il conferimento dell’incarico al professore Nicola Crisci.
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