di Nino Petrone
Basta il cambio di una vocale, una soltanto, ed ecco spandersi per l’aria le note del mitico Lucio Dalla. “L’anno che verrà” pare proprio che sia stata scritta per la Salernitana di oggi e, come vedremo più avanti, anche del futuro. Se c’era una partita da vincere a tutti i costi, i granata avrebbero dovuto farlo venerdì scorso ed invece ecco esplodere come una bomba di Maradona il venerdì più nero di questa stagione.1-3 all’Arechi con una sequenza cinematografica vista e rivista: il gol avversario,l’illusorio pareggio, il rigore, la caduta libera, un film visto e terribilmente rivisto. Si dirà che il rigore era inesistente, ma in base alla nuova regola il rigore purtroppo ci stava tutto. Regola sbagliata? Qui siamo perfettamente d’accordo, ma le regole calcistiche sono come le leggi dello Stato: non si discutono, si rispettano e basta.Nel nostro caso é curioso che a commettere il fallo sia quasi sempre lo stesso giocatore. Quanto all’autogol, la sfortuna non c’entra, é pure quello un rinvio sbagliato, crocifiggere Ochoa è ingiusto. Siamo francamente stufi di ribadirlo ma la presenza di Pippo Inzaghi in panchina è (era visto l’esonero in ritardo n.d.r.) decisamente insopportabile, sempre con il grande rispetto del campione goleador che fu. E se è vero, com’é vero, che “il pesce puzza dalla capa” colpevole numero 1 , ci spiace davvero dirlo, è il presidente Iervolino, soprattutto per aver ingaggiato un tecnico storicamente perdente. Appena sotto di lui svetta il d.s. De Sanctis con una serie di scelte sbagliate, talvolta allucinanti. Se il presidente avesse ingaggiato subito Sabatini, oggi racconteremmo un’altra storia, ma con i “se” la storia non si fa. Come non la di fa con qualche attenuante che la Salernitana sventola. E adesso?…Adesso è un sacrosanto obbligo richiamare subito Paulo Sousa. Il portoghese ha avuto a disposizione un organico completamente diverso, con la rivoluzione operata da vecchio saggio Walter, chissà, potrebbe anche rifiorire la speranza di una salvezza nella quale proprio Sabatini fortemente crede. Intanto ad allenare l’Empoli c’è Nicola, il falso Salvatore della Salernitana. In realtà quello non fu un salvataggio: mentre i granata perdevano in casa con l’Udinese,il Cagliari non fu in grado di segnare un gol al già retrocesso Venezia, quindi furono i sardi a suicidarsi. Ora se Nicola si salva o sprofonda lo dirà la storia a fine stagione. Ora pensiamo ai cavoli nostri, chiari e abbondanti.
Augh.