
di Erika Noschese
Un significativo sviluppo scuote il panorama politico e giudiziario di Capaccio Paestum. L’ex assessore comunale Maria Rosaria Picariello, al centro di un’indagine che ha catalizzato l’attenzione pubblica, vede revocata la misura cautelare che la riguardava. La decisione, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP), giunge a seguito dell’interrogatorio tenutosi martedì scorso, durante il quale Picariello ha fornito la sua versione dei fatti. L’avvocato Marco Nigro, legale difensore di Picariello, ha espresso soddisfazione per l’esito, sottolineando come gli elementi emersi durante l’interrogatorio abbiano contribuito a chiarire la posizione della sua assistita. “Dalla lettura del provvedimento non posso ancora sbottonarmi troppo – ha dichiarato l’avvocato Nigro –, perché quella ricevuta è una revoca della misura, quindi il procedimento nei confronti della Picariello continua. Adesso speriamo in una richiesta di archiviazione da parte del pubblico ministero. Se il Gip avesse parlato di inefficacia della misura avrebbe voluto dire che la mia assistita, la Picariello, era fuori dal provvedimento penale. Si tratta di una revoca, che ci lascia comunque ben sperare, ma la Picariello resta indagata. Sicuramente possiamo dire che eravamo sereni e che questo è il provvedimento che ci aspettavamo. Comunque, è emerso che nulla c’entra in questa vicenda, tant’è che all’esito dell’interrogatorio il Gip l’ha subito liberata”. Le parole dell’avvocato Nigro rivelano una cautela misurata, tipica di chi conosce i delicati equilibri del sistema giudiziario. Pur esprimendo soddisfazione per la revoca della misura cautelare, il legale sottolinea che la sua assistita rimane indagata, e che il procedimento penale è ancora in corso. Questo significa che, nonostante il giudice abbia ritenuto non più necessaria la misura restrittiva, l’indagine prosegue, e la Procura potrebbe ancora decidere di formulare un’imputazione. L’avvocato Nigro ha poi spiegato le differenze tecniche tra “revoca” e “inefficacia” della misura cautelare, chiarendo come la prima lasci aperta la porta a ulteriori sviluppi, mentre la seconda avrebbe sancito la definitiva estraneità di Picariello ai fatti contestati. Questa distinzione evidenzia la complessità del linguaggio giuridico e l’importanza di interpretare correttamente i provvedimenti giudiziari. Per l’avvocato Nigro adesso è necessario attendere i tempi tecnici che il Pubblico ministero intenderà seguire per proporre l’archiviazione delle accuse a carico della sua assistita. Ma i tempi, per il legale, non sono quantificabili: “La questione è di carattere tecnico – ha ammesso l’avvocato Nigro –. Il Gip è competente soltanto a valutare la misura e non la sostenibilità dell’accusa. Il Gip, per quanto di sua competenza, ha detto che la misura non serve per i fatti emersi in sede di interrogatorio. Il Pubblico ministero, se condivide la richiesta del Gip, dovrà richiedere l’archiviazione. Questa è la procedura. Noi chiaramente, dopo questo provvedimento, speriamo in una richiesta d’archiviazione da parte del Pubblico ministero nel più breve tempo possibile. Ma i tempi purtroppo sono variabili: possono prendersi tutto il tempo che vogliono”. Le parole dell’avvocato Nigro delineano un quadro in cui la decisione finale spetta ora al Pubblico Ministero, che dovrà valutare se esistono elementi sufficienti per sostenere l’accusa in un eventuale processo. La difesa, dal canto suo, confida in una rapida archiviazione, ma è consapevole che i tempi della giustizia sono spesso imprevedibili. Questa vicenda, dunque, rimane avvolta in un alone di incertezza, con possibili sviluppi futuri che potrebbero avere un impatto significativo sul panorama politico locale.