Capaccio, racconta le presunte violenze subite dal marito Carabiniere - Le Cronache
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Capaccio, racconta le presunte violenze subite dal marito Carabiniere

Capaccio, racconta le presunte violenze subite dal marito Carabiniere

Elsa Daniele, 47enne di Capaccio ha raccontato in diretta ai ‘I fatti vostri’ su RaiDue le presunte violenze subite, per 12 anni, dal marito carabiniere. La donna, nella puntata di ieri – come scrive il sito StileTv.it –   ha ripercorso il suo dramma e di come abbia trovato la forza di denunciare il coniuge. La donna, accompagnata in studio dal suo avvocato Giuliana Scarpetta, ha raccontato il suo incubo durato 12 lunghi anni.
Il militare dell’Arma (durante la trasmissione non è stato mai nominato né è stato specificato dove presti servizio) è stato condannato in primo grado a 4 anni di reclusione per il reato di maltrattamenti in famiglia, a seguito del processo tenutosi innanzi al Tribunale di Rieti (sentenza confermata dalla Corte d’Appello di Roma ma annullata in Cassazione per un difetto di notifica).

Da tale procedimento penale, a seguito delle dichiarazioni rese davanti ai giudici dalla Daniele, né è scaturito un altro per il reato di violenza sessuale, che ha visto lo stesso Tribunale condannare nuovamente il carabiniere ad una pena di 7 anni (confermata dalla Corte d’Appello capitolina, che però ha dovuto dichiarare la prescrizione del reato).

In collegamento telefonico è intervenuto anche il legale difensore del carabiniere, l’avv. Rosanna Carpentieri, la quale, a sostegno delle tesi del suo assistito, ha in primis criticato la scelta dell’ex moglie di raccontare tutto in televisione, citando una dichiarazione della donna resa in una pubblica udienza, davanti ad un magistrato, nella quale affermava che il suo sogno era quello di “vedere distrutto” l’ex marito. “E questo è un altro tassello di questo suo sogno” ha affermato l’avv. Carpentieri, ribadendo che “sono le aule di giustizia quelle deputate alla difesa di una persona non gli studi televisivi” e che, al momento, “non vi è di fatto alcuna sentenza definitiva passata in giudicato”.”