di Andrea Pellegrino Il Partito democratico campano è in pieno caos. O forse attende che qualcosa accada da qui a qualche giorno. Così ieri nonostante la Tartaglione abbia annullato la segreteria regionale inizialmente convocata per accettare le nuove candidature e formalizzare la coalizione. Ma impegni istituzionali, almeno ufficialmente, avrebbero trattenuto la segretaria regionale del Pd a Roma, facendo annullare l’importante appuntamento a Napoli. A quanto pare, l’Idv con Nello Di Nardo avrebbe comunque formalizzato la sua candidatura. Mentre i socialisti con Marco Di Lello avrebbero invocato un incontro chiarificatore romano prima di far scendere in campo il proprio deputato. Di Lello chiederebbe lo slittamento delle primarie del primo febbraio, nonché l’esclusione dal voto degli extracomunitari. Un prossimo incontro tra i vertici nazionali dei due partiti potrebbe chiarire le posizioni del Psi. Resta l’incognita Migliore che a quanto pare avrebbe presentato la sua candidatura, anche se al momento nulla sarebbe stato formalizzato. Lo stesso Migliore avrebbe polemizzato alla notizia del rinvio della segreteria regionale, fino poi a inviare una nota alla Tartaglione con la quale annuncia la sua disponibilità come eventuale candidato unico o come partecipante alle primarie. Migliore infatti scrive: «Nei giorni scorsi ho avuto modo di riflettere sui documenti e le riflessioni che hanno messo a fuoco l’impegnativa fase politica che sta attraversando la nostra regione, che naturalmente ci investe complessivamente come Partito democratico, parimenti individuando il mio nome come possibile espressione unitaria del Pd campano per la candidatura a presidente della Regione. Ho quindi deciso di rispondere positivamente alle sollecitazioni ricevute, accogliendo un invito di cui sono onorato». Poi alla Tartaglione dice: «Ti sarei quindi grato se potessi intervenire alla prossima direzione per esplicitare le ragioni della mia scelta, sia in relazione alla proposta di candidatura unitaria, sia, eventualmente, per poter partecipare alle primarie, qualora gli organismi deputati lo ritenessero possibile». Ma il dubbio che le primarie vadano verso un annullamento è quanto mai concreto. La concomitanza con l’elezione per il Quirinale, tra l’altro, farebbe almeno ipotizzare ad un ulteriore rinvio prima di chiudere definitivamente il caso campano, semmai con la scelta di un candidato unico indicato direttamente da Matteo Renzi. Ma questa sarà la settimana cruciale. Il sindaco di Salerno è interessato in ben due procedimenti giudiziari. L’uno il 21 gennaio quando il giudice dovrà pronunciarsi sulla vicenda Termovalorizzatore e sulla richiesta a tre anni di reclusione e applicazione della Severino mossa dal pubblico ministero. Il giorno successivo sarà poi la volta della decadenza in Corte d’appello civile. Sulla testa del sindaco pende già una sentenza di primo grado a lui sfavorevole che lo vede decaduto dall’incarico di primo cittadino per l’incompatibilità sorta all’epoca del sottosegretariato del governo Letta. Se De Luca dovesse essere condannato per la vicenda Termovalorizzatore per il Pd campano s’aprirebbe naturalmente un nuovo scenario. Ad inizio settimana prossima dovrebbe tenersi la direzione regionale.
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Vincenzo Boccia relatore alla Sdoa
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