Enzo Sica
<Salerno è una grande piazza, va rispettata e certamente le scelte finora emerse del presidente Danilo Iervolino fanno discutere e certamente non sono condivisibili>.
Non si nasconde, come suo solito, in queste sue considerazioni pungenti: un diesse esperto come Giuseppe Cannella che, bisogna rimarcare, nei suoi otto anni, tra serie A e serie B ha scritto pagine importanti nella storia della Salernitana.
<Ho allestito sempre squadre senza soldi a Salerno e penso che sia io che Peppino Pavone, con Casillo ed Aliberti nei posti di comando, abbiamo fatto davvero bene lasciando anche un buon ricordo>
Ora, però, tutto è cambiato, Cannella?
<Ma si. E’ vero che i tempi sono diversi ma quando si deve leggere che il presidente della Salernitana vuole ridimensionare tutto pur con un pubblico così eccezionale che come è avvenuto nella scorsa stagione, pur retrocedendo, è stato sempre al fianco della squadra anche in trasferte inutili allora lo scoramento è totale>
Iervolino vuole questo ridimensionamento proprio per poter rientrare di quando ha investito in questi tre anni di sua gestione?
<Non lo ritengo giusto, credimi. Nessun assestamento pensando a qualche anno in più che ci vorrebbe per tornare nella massima serie. Sono davvero adirato soprattutto come tifoso della Salernitana pur avendo lavorato in un ambiente che ho sempre stimato e non può essere messo in secondo piano con scelte che potevano essere diverse e che, francamente. non lo sono state>
In che senso, Cannella?
<Diciamo che certe scelte sulla prossima stagione potevano avere un altro orientamento. Nulla contro direttore sportivo o allenatore ma bisognava già puntare anche su calciatori di categoria, che potevano (e possono) dare il massimo e giocarsela con tutti senza cercare quel risparmio che nel calcio non è mai una variante da tenere in considerazione. Anche perchè poi si rischia di finire nel dimenticatoio>
E’ stato contattato, ci risulta, anche lei come probabile direttore sportivo prima delle ultime scelte poi avvenute con Petrachi diesse?
<Si ci sono stati solo dei timidi contatti iniziali dopo che anche alcune squadre di serie C mi avevano cercato. Le confesso, però, che sarei stato onorato di tornare a lavorare dopo tanti anni a Salerno poi non è successo nulla>
Il calcio ora è in mano ai procuratori, non crede Cannella?
<Non ho mai dubitato visto che sono loro che si muovono a tutti i livelli, dagli allenatori che propongono ai calciatori. E’ davvero tutto fa rabbia anche se mi auguro di vedere tutto in modo diverso tra qualche anno con questo andazzo che possa magari cambiare>
Quel calcio che lei ha vissuto proprio a Salerno è ora solo utopia, non crede?
<Ma si perchè tornando ai miei anni, al mio lavoro proprio da voi, ricordo che in serie B con squadre di grande carisma siamo arrivati anche a portare ben 40 mila spettatori allo stadio riconoscendo anche che in quel periodo non c’erano ancora i play off per i sei posti ai quali si poteva accedere e che si potevano contendere per arrivare al terzo posto per la serie A. Dunque si lavorava davvero bene e con criterio>
Cosa si deve fare per migliorare questa situazione che si è venuta a creare alquanto difficile e non di facile soluzione?
<Cercare di rispettare il pubblico di Salerno che vuole vedere quella professionalità che nella stagione della retrocessione è mancata clamorosamente. E questa società deve essere orgogliosa di stare a Salerno cercando di dare il massimo per questa tifoseria che, ripeto, è tra le prime in Italia>
Iervolino faccia quel passo indietro e allestisca una squadra in grado di dare soddisfazioni al pubblico di Salerno?
<Ma si, deve accettare le critiche giuste che ci sono sempre e soprattutto come proprietà deve essere contento di stare li a Salerno cercando di riportare la squadra nel campionato maggiore che merita. per i trascorsi e per la sua eccezionale tifoseria>.