di Alfonso Serra CALVANICO. Sono 13 gli indagati per 20 gare d’appalto per lavori pubblici: un’associazione per delinquere avrebbe agito per affidare alle imprese “amiche”. Ad indagare il pm Roberto Lenza della procura di Nocera Inferiore. Sono destinatari di un avviso di conclusioni delle indagini il 51enne sindaco Francesco Gismondi di Calvanico, i funzionari comunali Pasquale Vitale (di 49 anni) di Mercato San Severino ex responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Calvanico , il 51enne Michele Citro di Calvanico e la 52enne Amalia Perla di Calvanico, dell’ufficio ragioneria. Stesso provvedimento per il 62enne Florio Alberto Belpasso di Sarno (gestore di fatto della “I.Ge.Co.” srl), il 60enne Giovanni Coppola di San Cipriano Picentino (legale rappresentante dell’omonima ditta individuale), il 54enne Alfredo Sacco residente a Pontecagnano Faiano (socio accomandatario della “Opsa Costruzioni” sas), il 57enne Vincenzo Sacco di Salerno (amministratore della “Savi” sas), il 64enne Emanuele Sorrentino di Castel San Giorgio (dell’omonima ditta individuale), il 55enne Massimiliano Alfinito residente a San Cipriano Picentino (rappresentante legale della “Co. e Im.” srl), il 54enne Giuseppe Attanasio di Cava De’ Tirreni (dell’omonima ditta individuale), il 39enne Claudio Iuliano residente a Castel San Giorgio e il 38enne Marco Iuliano, residente a Bardolino in provincia di Verona (il primo Iuliano rappresentante legale e il secondo gestore di fatto della I.C.M. srl). Tutti sono indagati per associazione per delinquere, turbata libertà degli incanti e falsità ideologica commessa in atti pubblici da pubblici ufficiali. In particolare, il sindaco Gismondi (soprattutto quando era vicesindaco di Calvanico) è indagato assieme i funzionari comunali Vitale e Citro (responsabili del procedimento e dell’Ufficio tecnico del Comune, componenti della Commissione aggiudicatrice degli appalti comunali) sarebbero i promotori, direttori ed organizzatori di un’associazione per delinquere, attiva dal 2004 al 2011, finalizzata a commettere più delitti di turbativa d’asta e falso ideologico. I 13 indagati si sarebbero accordati, secondo l’ipotesi d’indagine, per alterare il risultato delle gare a vantaggio dell’imprenditore designato in precedenza a vincere l’appalto, modificando le offerte o predisponendone da parte di ditte inesistenti o “amiche” per abbassare le medie e concordare la percentuale di ribasso in modo da orientare artificiosamente la soglia di aggiudicazione della gara. In alcuni casi, sarebbe stata attestata la presenza di testimoni, in realtà assenti, dell’apertura delle buste. Varie gli appalti oggetto di indagine: si tratta dei lavori più disparati, appaltati dal 2004 al 2010 dal Comune di Calvanico per oltre un milione di euro in totale. Tutti gli indagati ad iniziare dal primo cittadino di Calvanico Franco Gismondi hanno sempre negato ogni addebito ed intendono dimnostrare davanti ai giudici la loro estraneità ai fatti.
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