di Arturo Calabrese
“Trattasi di primo soccorso e non di pronto soccorso, che permette a persone che hanno particolari necessità, in particolare codici gialli e rossi, di avere una immediata disponibilità di cure mediche”. Questo il primo chiarimento esposto dal responsabile di reparto del primo soccorso “Fucito” di Mercato S. Severino, Antonio Basile. Anche se, in molti ricordano, che questo nuovo reparto, finito nell’ultima settimana nel mirino di numerose polemiche per la gestione delle emergenze, nel recente passato è stato inaugurato presentandolo all’opinione pubblica e alla stampa quale pronto soccorso. A parte questa collocazione di natura tecnica nell’ambito della gestione delle emergenze ospedaliere, il responsabile del reparto Basile è voluto intervenire per esprimere dei chiarimenti su alcuni episodi che si sono verificati in particolare nella settimana appena trascorsa. “Per quanto riguarda il ragazzino infortunatosi all’interno della scuola – precisa il primario – voglio ricordare che in questi ambienti non essendoci il reparto di pediatria, tutti i minori di 16 anni che non vengono trasportati qui con codice rosso, devono essere assistiti presso il pronto soccorso dell’ospedale “Ruggi” di Salerno. In effetti è stato applicato il protocollo medico che riguarda questi casi specifici. Noi non possiamo intervenire se non in casi gravi”. La scorsa settimana il padre di questo minore aveva duramente contestato la scelta del personale medico del “Fucito” di trasferire il figlio presso il nosocomio di Salerno, dopo che era giunto l’ordine dalla centrale operativa del 118 di trasportare il ragazzino al pronto soccorso di Mercato S. Severino. “Per quanto riguarda, invece, il caso del soggetto giunto con una ipertensione – specifica ancora Basile – non ne sono al corrente perché non ero nemmeno presente. Sicuramente ci sarà stata qualche richiesta specifica di trasferimento al “Ruggi” di Salerno o altro. Anche in questo caso la gestione dell’emergenza riguarda i pazienti con codice rosso che vengono trattati nei nostri ambienti se necessario. Ricordo che qui a Mercato S. Severino ci sono i reparti di anestesia, rianimazione, cardiologia, urologia, chirurgia e medicina. Per il resto trattasi di ambulatori e non di veri e propri reparti”. Tuttavia, resta l’emergenza legata alla carenza di personale medico, soprattutto nel momento in cui è stato chiuso il pronto soccorso di Solofra che ha fatto allargare il bacino di utenza che compete al “Fucito” e che abbraccia oltre all’intera Valle dell’Irno anche gran parte dell’agro-nocerino-sarnese e ora alcuni territori dell’avellinese. “Altra problematica – ha poi detto Basile – riguarda i pochi posti letto a disposizione che subito vengono occupati da parte di pazienti che arrivano da ogni dove. E poi mancano i medici. Siamo in sei più uno perché un collega è andato in pensione per raggiunti limiti di età e un altro collega ha deciso di dimettersi per i turni massacranti cui siamo sottoposti”. Basile ha chiuso il suo intervento raccomandando la popolazione a recarsi al pronto soccorso di Mercato S. Severino solo dopo aver effettuato alcuni passaggi preliminari dal medico di base o presso la locale guardia medica, i quali dovranno essere loro a fornire il consiglio più adatto sulla necessità o meno di giungere a un livello successivo di assistenza sanitaria.