Di Olga Chieffi
La magia del Natale prende vita sul palcoscenico, nell’ambito dell’amplissimo cartellone di Musica d’Artista, grazie a Roberto Ciufoli, protagonista di A Christmas Carol – Il Musical, che arriva anche a Salerno, in una produzione firmata Compagnia dell’Alba, Teatro Stabile d’Abruzzo e New Sted. L’appuntamento è per oggi alle 16 e alle 20 al Municipale Giuseppe Verdi di Salerno. Ispirato al celebre racconto di Charles Dickens, lo spettacolo offre una riflessione attuale e potente sull’avidità, l’indifferenza e il potere della trasformazione personale, il tutto accompagnato dalle indimenticabili musiche di Alan Menken, per la prima volta presentate in Italia nella versione italiana di Gianfranco Vergoni. La direzione musicale è affidata a Gabriele De Guglielmo, mentre regia e coreografie portano la firma di Fabrizio Angelini. Roberto Ciufoli, reduce dal successo ottenuto con Tale e Quale su RaiUno, con il suo straordinario talento e una sensibilità unica, dà vita a Ebenezer Scrooge, un personaggio complesso e sfaccettato. Il vecchio usuraio, simbolo di avarizia e indifferenza, attraversa un viaggio emozionante e trasformativo grazie all’intervento di tre spiriti, che gli mostrano il passato, il presente e il futuro. La performance di Ciufoli riesce a portare in scena non solo il tormento interiore del personaggio, ma anche la sua redenzione, regalando al pubblico un’esperienza emozionante, divertente e profondamente toccante. Il musical, ambientato nella Londra del 1843, si sviluppa come una favola senza tempo che invita lo spettatore a riflettere sul valore della solidarietà e della condivisione. Temi che, grazie all’interpretazione di Ciufoli, risuonano con forza anche nella società di oggi, spesso caratterizzata da isolamento e indifferenza. Un messaggio potente, arricchito da una cornice musicale e scenica che combina emozione e intrattenimento, rendendo questo spettacolo un’esperienza imperdibile per tutta la famiglia. A Christmas Carol non è solo una favola da leggere ai bambini, ma molto altro: è un racconto di Natale, una storia di fantasmi, un atto di forte critica sociale che Dickens rivolge all’ipocrisia della società vittoriana, un affresco di una Londra avvolta nell’inverno ed infine una storia che riflette sull’uomo, sul bene e sul male che vivono in noi e sulla possibilità del cambiamento. La trama è nel complesso semplice e la storia è suddivisibile in poche parti. La vicenda si svolge tra il ventiquattro e il venticinque dicembre e vede come protagonista il vecchio Scrooge, un usuraio avaro, egoista e crudele tanto che addirittura “i cani guida potean trovar conforto nel fatto che i padroni non avessero a vedere un tal bieco spettacolo”. Del tutto insensibile al Natale, che considera una perdita di tempo, Scrooge costringe il suo impiegato Bob Cratchit, un minuto padre di famiglia, retribuito di soli quindici scellini la settimana, a presentarsi al lavoro persino la Vigilia di Natale. Durante la notte, Scrooge, riceve la visita del fantasma di Marley, il suo vecchio socio che, a causa del suo trascorso terreno punteggiato di ingiustizie verso il prossimo, è costretto a vagare per l’eternità trascinandosi pesanti e lunghissime catene. Questi predice a Scrooge il medesimo destino, dopodiché gli preannuncia l’imminente arrivo di tre spiriti che gli faranno visita nel corso della notte. Il primo ad arrivare è lo spirito del Natale Passato, chiamato a mostrare al vecchio avaro quanto la vita gli sorridesse prima di votarsi al Dio Denaro. Il secondo è Lo Spirito del Natale Presente che porta Scrooge sopra i tetti della città dormiente fin dentro la modesta casa del suo dipendente Cratchit, dove Scrooge scopre la terribile verità: oltre che troppe bocche da sfamare, l’uomo ha anche un figlio molto malato, il piccolo Timmy, del quale lo spirito prevede la morte. Immancabile arriva infine lo Spirito del Natale Futuro che mostra a Scrooge la propria morte solitaria, poiché, non avendo amato nessuno, nessuno lo ha amato. Lo Scrooge che si sveglia al mattino del venticinque dicembre è una persona diversa, una persona che ha riconquistato l’amore nella vita e ha riscoperto il valore della misericordia, tanto che “Con gli Spiriti non ebbe più da fare; ma se ne rifece con gli uomini. E di lui fu sempre detto che non c’era uomo al mondo che sapesse così bene festeggiare il Natale. Così lo stesso si dica di noi, di tutti noi e di ciascuno! E così, come Tiny Tim diceva: “Dio ci protegga tutti e ci benedica”. Così si chiude A Christmas Carol, una storia sulla bontà del Natale, un racconto per bambini ma che vuole far riflettere anche i grandi sul significato e le conseguenze che derivano da due parole che connotano la nostra cultura cristiana: Dannazione e Redenzione. E, se anche il cattivissimo Scrooge può sottrarsi alla dannazione eterna e rinascere a uomo nuovo, allora per chiunque esiste la possibilità di cambiare il corso del proprio destino con la forza della misericordia e del perdono. Scrooge ottiene la salvezza grazie all’aiuto dei tre spiriti del Natale che, nella realtà, potrebbero rappresentare non altro se non un viaggio a ritroso nella nostra coscienza. Dickens nel suo racconto mette in netta contrapposizione non solo due valori profondamente cristiani ma anche due aspetti antropologici universali: la sacralità della misericordia e della compassione contrapposti alla profanità dell’ essere di fronte a ciò che c’è di più sacro, ovvero il rispetto dell’uomo, tanto più laddove alberga la povertà e la sofferenza. La figura di Scrooge incarna, per antonomasia, il crollo dell’altruismo e il trionfo del bieco individualismo, l’unico interesse, nell’aridità dei sentimenti, è accrescere il numero dei propri denari, vedendo, in chi ne ha bisogno, solo un “peso inutile” per la società“. Ma Scrooge si salverà, riscoprendo a Natale, giorno sacro per eccellenza, il valore profondo della misericordia, intesa come la compassione che ci fa sentire vicini e insieme col prossimo. Anche Scrooge può cambiare, tanto che, davanti all’insensatezza del morte preannunciata del piccolo Timmy, anche Scrooge, per la prima volta, riesce a scoprire il dono inestimabile della compassione, del provare amore nei confronti del prossimo, ridonando sacralità a quei valori che prima aveva denigrato e svilito. Le diseguaglianze sociali esistono, nel mondo ci sarà sempre uno Scrooge, ma questo non significa che certe differenze non possano essere superate, riscoprendoci tutti uomini.