di Andrea Verderame
Non accennano a diminuire i comportamenti delittuosi nella città capofila della Piana del Sele. Episodi di violenza che periodicamente si susseguono mettendo a repentaglio l’incolumità dei cittadini, di volta in volta facendo crescere in questi una diffusa e angosciante sensazione di insicurezza.
Il caso che ha visto un gruppo di cinque minorenni aggredire un diciottenne nella villa comunale Longo per poi mettere a soqquadro gli scaffali di un vicino supermercato all’interno del quale la violenza si è concentrata su una commessa è solo l’ultimo di una serie di deprecabili avvenimenti che da tempo si registrano a Battipaglia.
Una decina di giorni fa la centralissima via Italia era stata teatro di una rissa fra due gruppi di ragazzi stranieri, come nel caso sopra riportato. Via sulla quale affacciano le finestre di Palazzo di città che anche durante la vigilia di Natale ha fatto da sfondo ad un maxi tafferuglio fra giovanissimi che a più riprese ha creato scompiglio fra i tanti ragazzi intenti a fare aperitivo.
In estate una violenta rissa a colpi di bottiglie di vetro aveva trasformato gli spazi fra Piazza della Repubblica e Piazza Borsellino in una scenografia degna di un film horror: i feriti nella colluttazione, i cui partecipanti, per dovere di cronaca, si precisa essere anche in questo caso di nazionalità estera, avevano copiosamente sanguinato sulle fontane presenti in loco. Episodi non isolati, quindi, ma spie di una verità ormai difficilmente opinabile: a Battipaglia il tema sicurezza è reale e anche alquanto urgente. Un argomento già affrontato più volte in sede consiliare da parte dell’amministrazione locale.
Proprio in uno di questi consigli, tenutosi il 14 ottobre dell’anno ormai terminato, una fetta della popolazione battipagliese portò fra gli scranni dell’assise la dimostrazione della rabbia e dello sconforto vissuto dai cittadini. In un scontro che in più momenti si è defilato dai canoni della diplomazia e del confronto istituzionale la sindaca Francese oltre a sottolineare, irreprensibilmente, come questo problema non sia affatto un’esclusiva battipagliese, tentò di ridimensionarlo citando un documento dato a lei in via confidenziale dalla prefettura e per questo motivo, purtroppo, non consultabile.
Certo, la situazione vissuta dalla città non è poi diversa da quella con la quale si confrontano decine se non centinaia di altri comuni sparsi senza soluzione di continuità lungo tutto lo stivale. Tuttavia, gli avvenimenti degli ultimi mesi, fra risse, aggressioni e i continui furti ad abitazioni, auto e attività commerciali tengono prepotentemente il tema sicurezza al centro dell’attenzione. Anche e soprattutto di quella dei residenti che, come detto, a più riprese hanno invocato azioni urgenti ed efficaci di controllo del territorio come la presenza di più forze dell’ordine tra le strade cittadine sino all’intervento dell’esercito.
Proposte che la sindaca ha bollato come ineseguibili, rispettivamente, per questioni economiche e burocratiche; sottolineando allo stesso tempo, però, come l’impegno in questo senso da parte dell’amministrazione non è mancato sino ad ora e che esso continuerà. Un impegno che, quantomeno per ora, non appare aver dato i frutti sperati, fra tavoli congiunti con gli organi competenti, richieste alla prefettura e piccoli interventi non certo mirati come quelli atti alla chiusura di alcuni distributori di alcolici irregolari.
E come spesso accade, laddove non arrivano le istituzioni sono le formazioni di stampo civile ad intervenire, come quelle delle ronde cittadine sempre più comuni e in qualche modo legittimate a sopperire alla latitanza delle forze di pubblica sicurezza. La gente scende in strada ma spesso questa risulta essere un pendio scivoloso sul quale è difficile mantenere l’equilibrio.