di Andrea Verderame
Sono tanti gli episodi a Battipaglia che parlano di atti di criminalità tra furti, rapine, aggressioni e risse. Tanto è stato fatto e se n’è parlato molto, ma pare che poco sia cambiato. La prima cittadina Cecilia Francese, al suo secondo mandato, interviene su questo e su altri argomenti.
Sussiste una questione sicurezza?
“Esiste in tutta Italia una questione sicurezza, se non in tutta Europa. Capisco che il sindaco è quello che sta a contatto con le persone ma dovremmo chiederci che cosa hanno fatto negli anni i vari governi che si sono succeduti. Se noi abbiamo un problema sicurezza è perché non vengono attivati i concorsi per Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. Sono anni che la questione va avanti perché nelle crisi economiche si taglia sulla sanità e sulla sicurezza, per cui abbiamo meno forze dell’ordine operative e meno medici. Questo è il dato fondamentale, poi un sindaco cerca di organizzare come meglio può il controllo sulla città e da sempre noi ci siamo attivati con una stretta collaborazione con le forze dell’ordine, per cui spesso facciamo dei tavoli congiunti per cercare di ottimizzare al massimo quelle che sono le nostre forze. Noi abbiamo pochissimi vigili; d’altronde, la sicurezza, per definizione, non spetta ai vigili urbani ma alle forze dell’ordine, quindi è in capo alla prefettura. È chiaro che noi diamo una mano, soprattutto nella lotta allo spaccio della droga: voglio ricordare tutte le attività del vicecomandante Mimmo di Vita e dei suoi assistenti al riguardo. Con fondi in parte finanziati e in parte in nostra economia abbiamo cercato di mettere su una rete di telecamere in accordo con Polizia e Carabinieri, che conoscono le aree più vulnerabili; oltre al fatto che abbiamo delle telecamere mobili che di volta in volta mettiamo nei punti dove ci sono sversamenti abusivi, però è sempre poco perché non si può controllare tutta la città. Devo dire che su questo ho spinto molto e ringrazio anche il prefetto perché penso che siamo l’unico paese della provincia di Salerno ad aver fatto ben quattro tavoli su sicurezza e ordine pubblico in prefettura”.
Durante un consiglio, Lei ha detto che la piccola delinquenza era in calo. Abbiamo dei dati?
“Sono dati che avevo chiesto in prefettura di rendere pubblici, eventualmente, quando si creerà un evento a Battipaglia. Consideriamo il fatto che, quando partecipiamo ai bandi per la sicurezza il punteggio massimo, dato alle città dove si registra una maggiore incidenza di delinquenza, quasi sempre va al Nord. Qui, rispetto a dieci anni fa, sono calati i furti. È chiaro che quei furti che si verificano vengono amplificati dal fatto che oggi sulla rete l’informazione corre veloce: o la gente non denuncia o, se denuncia, c’è un calo. Il problema è che la delinquenza aumenta lì dove c’è una crisi economica perché non diamo opportunità e posti di lavoro e spesso vengono reclutati questi ragazzi che hanno poco o nulla e che per guadagnare si danno allo spaccio di droga”.
Qualcuno chiede l’intervento dell’esercito…
“Anche io l’ho chiesto più volte, non solo in questa legislatura ma anche nella precedente. Finalmente mi hanno spiegato che la presenza dell’esercito la dispone solo il Ministero della Difesa, non la dispone la prefettura. Tra l’altro dopo insistenza è stato chiesto anche questo tramite il prefetto, però l’esercito viene garantito solo nelle città capoluogo e non nei piccoli centri perché non è solo Battipaglia che lo richiede ma molti altri. Le ronde cittadine sono sempre molto pericolose. Ci deve essere il senso civico di tutti noi, per cui se vediamo un atto illecito dobbiamo avere il coraggio di denunciare e, se possiamo, intervenire; ma con le ronde non sai mai come va a finire. In effetti, lì dove sono state istituite le ronde cittadine c’è stato un fallimento”.
Qual è, quindi, l’impegno dell’Ente?
“L’impegno è quello di continuare con la rete di videosorveglianza, quindi, ottenere più fondi, cosa che non dipende da noi ma dai bilanci dei Comuni, che sono tutti in ginocchio. Mi piacerebbe tanto fare un concorso e prendere trenta nuovi vigili ma il bilancio ci dice che quest’anno ne possiamo prendere solo tre”.
Nei casi in cui sono coinvolti i minori, possono le istituzioni possono fare qualcosa?
“Devo ringraziare gli ottimi dirigenti scolastici che abbiamo, che premono molto sull’educazione. Anche noi nel Comune spesso coinvolgiamo le scuole in attività sul rispetto verso gli altri. Devo dire che la maggior parte degli studenti, quelli che vanno a scuola veramente e sono attenti, recepisce il messaggio. È chiaro che è un lavoro da fare a trecentosessanta gradi, con associazioni e parrocchie. A proposito delle risse in piazza, più volte chiediamo al comando di mettere delle unità fisse ma gli agenti non sono abbastanza e se li metti al centro ci si lamenta in periferia e viceversa. Noi abbiamo dei giorni in cui possiamo mettere in tutta la città tre persone, ecco perché le si vede girare nelle auto, così il pattugliamento è più veloce e rapido. Gli stessi Carabinieri e la Polizia di Stato hanno una sola auto disponibile. Forse qualcuna in più i Carabinieri però al comando di Battipaglia afferisce il controllo di cinque altri paesi limitrofi. Siamo davvero messi male. Io mi aspetto una risposta ferma dallo Stato. Si parla tanto di sicurezza, di fare i maxiconcorsi per prendere i tanti ragazzi disoccupati che vogliono entrare in polizia, nei Carabinieri, nella Finanza in modo che un domani si possa avere più Forze dell’Ordine presenti sul territorio. Devo dire che, ritornando ai tavoli che abbiamo fatto, un risultato si è avuto con delle retate e dei controlli improvvisi, in modo che nessuno, neanche noi, sapesse dell’intervento. E quando si sono fatti questi controlli le Forze di polizia sono venute da fuori perché quelle presenti sul territorio non possono farcela da sole. Tutto questo richiede un dispendio di energie, di fondi e di uomini ma come lo chiediamo noi lo chiedono, giustamente, le altre città. Queste lamentele ci sono anche nei paesi vicini, forse di più rispetto a Battipaglia dove, tutto sommato, si vive ancora bene rispetto ad altre città o quartieri. Questo è un dato di fatto. Per fortuna fino ad ora, e spero che non ci sarà, non è mai scappato il morto. Ma bisogna intervenire sulla società e soprattutto sui giovani. Dobbiamo preservare questo che è un clima essenzialmente di inclusione”.
Ha paura che in città possano aumentare episodi di intolleranza e di razzismo?
“C’è stato un tentativo da parte di qualcuno di far crescere questi episodi incitando l’odio quando un extracomunitario ha fatto una rissa, ma ci sono tanti italiani che fanno lo stesso. Invece, voglio ringraziare la comunità musulmana così come altre comunità presenti sul territorio per la collaborazione che c’è. Voglio ricordare che siamo a volte alla terza generazione e abbiamo circa 4300 extracomunitari residenti sul nostro territorio con cui c’è un ottimo rapporto di integrazione ed è grazie a queste persone che la nostra economia, soprattutto quella agricola, va avanti. Sono persone decorose, che pagano regolarmente le tasse, che hanno figli che vanno a scuola e con bambini che parlano benissimo l’italiano. Noi abbiamo cercato anche di dare dignità alla cittadinanza facendoli giurare qui nel Comune e regalando loro una Costituzione italiana. Ed è una cosa bellissima. È stato bello vedere i ragazzini che cantano l’Inno di Mameli. Sono ormai italiani al cento per cento. Anche fare una distinzione è sbagliato e ciò non toglie che un domani ci sia un sindaco che proviene dal Marocco, ed è giusto che sia così; come negli Stati Uniti abbiamo avuto il sindaco di New York che era italiano; e, anche lì, gli italiani hanno subito molto. Non bisogna generalizzare. Sono persone che danno molto e alcune sono addirittura professori universitari. Io sono cattolica ma, in generale, chi è cristiano non può che essere per l’inclusione. Ci stiamo battendo molto sia attivando la Consulta dei popoli, cosa che penso da nessun’altra parte sia stata fatta, sia ogni volta che c’è un’occasione qui al Comune e viene il vescovo, il capo della Chiesa Evangelica, il capo della moschea di Battipaglia. Voglio ringraziare la dottoressa Catarozzo per aver dato l’impulso a questa nostra azione che in molti ci invidiano”.