di Arturo Calabrese
A Battipaglia è già campagna elettorale. Non per quanto ha scritto Michele Gioia, esponente cittadino di Fratelli d’Italia ma soprattutto responsabile regionale agricoltura, bensì per quanto sta accadendo dalle parti di Palazzo di Città con un Partito Democratico sempre più vicino alla sindaca Cecilia Francese. Gioia è particolarmente critico coi dem locali, accusati di, in modo sibillino, “parlare Francese”.
«Con il voto che l’amministrazione ha dato al Pd alle Europee – dice – c’era stata la promessa di matrimonio. Con il voto che invece la stessa amministrazione ha dato al candidato del Pd alle elezioni provinciali, si è sancito di fatto il matrimonio tra la maggioranza di questa amministrazione e i dem, ad eccezione di qualche consigliere di maggioranza che non ha partecipato alla riunione tra il Pd cittadino, il candidato presidente alla Provincia e la maggioranza».
Sottolinea, poi, aspetti chiari: «Ciascuno è libero di andare dove vuole e con chi vuole anche se personalmente non tradirei mai il mandato del popolo, ma questa è altra cosa e non appartiene a tutti. Quello che si chiede – affonda – è di avere il coraggio di andare fino in fondo, di ufficializzare anche in consiglio comunale questa decisione così da smetterla di danneggiare la città che a causa di una ipocrisia politica e di una ambiguità politica, ad oggi, si è vista e si vede passare sulla sua testa tutte le decisioni e le scelte più importanti che riguardano la provincia di Salerno e soprattutto la comunità di Battipaglia stessa».
Un Michele Gioia che attacca anche chi oggi amministra: «Questo atteggiamento inteso e promosso da questa maggioranza come furbizia politica, e cioè di stare con tutti e con nessuno perché siamo civici, di tenere il piede in due scarpe, ci ha fatto diventare ridicoli agli occhi della politica, facendoci passare come inaffidabili e poco credibili, con un conseguente danno inestimabile per la nostra città.
Mi piace ricordare ai più, quando esponenti di questa maggioranza negavano il fatto quasi indispettiti, quando la segretaria del Pd di Battipaglia giurava e spergiurava che questo matrimonio non si sarebbe mai fatto, che erano tutte bugie inventate ad arte solo per delegittimare il partito».
«Mi domando – conclude Gioia con un’ultima sfilettata – e vale sia per questa amministrazione sia per il Pd con quale faccia tosta oggi facciano e dicano esattamente il contrario di ciò che hanno fatto e detto alla gente di Battipaglia non più tardi di qualche mese fa. Con quale coraggio chiedano ancora ai cittadini di avere fiducia in loro Ma forse – ragiona amaramente – sono dubbi che mi pongo solo io con il mio vecchio modo di fare politica nel rispetto di alcuni valori e soprattutto dei cittadini».
In conclusione, l’esponente di Fratelli d’Italia chiede chiarezza, nel rispetto della città di Battipaglia e dei suoi abitanti.






