Pina Ferro
Avvicinava le prostitute con il pretesto di un rapporto sessuale, poi le rapinava e in un caso ha anche messo in atto una violenza sessuale: è stato condanno a sei anni, con rito abbreviato, il 26enne ebolitano Fabio Bennici. La sentenza è stata emessa ieri dal gup Pellegrino del Tribunale di Salerno.
Fabio Bennici (difeso dall’avvocato Emanuela Rossomando) fu arrestato a maggio scorso dagli agenti della squadra mobile di Salerno agli ordini del vice questore Tommaso Niglio. Il 26enne che è stato riconosciuto dalle quattro vittime, tutte ragazze dell’Est Europa, è accusato anche di violenza sessuale. Le indagini della polizia, coordinate dal Sostituto Procuratore Francesca Fittipaldi, sono partite dalle denunce delle “lucciole”. A tradire Bennici sono stati un piercing e un tatuaggio sulla mano. Ad una delle ragazze che si prostituivano sul litorale di Pontecagnano era rimasta impressa nella mente la frase tatuata: “Che aveva a che fare con l’amore”. Bennici risponde anche di rapina. Secondo la ricostruzione fatta alla polizia, l’ebolitano avvicinava le prostitute con la scusa di richiedere una prestazione sessuale. Subito dopo tirava fuori una pistola che puntava contro le lucciole le quali non potevano, intimorite dalla minaccia dell’arma, che seguire il 26enne. All’identificazione di Bennici i poliziotti sono arrivati attraverso il codice “Imei” dell’apparecchio cellulare. Qualche mese prima, nel mese di marzo Fabio Bennici era già stato ammanettato per una rapina ai danni di una escort alla quale aveva sottratto, insieme ad un complice, 3200 euro pù vari oggetti preziosi rinvenuti poi nell’abitazione del giovane eburino.