Pina Ferro
Era riuscito a farsi consegnare, probabilmente da un familiare, un telefono cellulare per comunicare con l’esterno e, forse, per continuare a delinguere anche da dietro alle sbarre. Gli uomini della Polizia penitenziaria di Fuorni “rovinano” i piani dei un detenuto scovando e sequestrando l’apparecchio cellulare. In sei finiscono nei guai. E’ accaduto venerdì sera nella casa ircondariale di Fuorni. Il sequestro è giunto al termine di attività investigativa avviata quialche tempo fa. Erano alcuni giorni che gli agenti avevano notato qualcosa di strano in una delle celle occupata da detenuti di Battipaglia. Si tratta di soggetti arrestati per reati connessi allo spaccio di stupefacenti e, probabilmente, legati a qualche sodalizio criminale sgominato dalle forze dell’ordine qualche tempo fa. Nella tarda serata di venerdì, le luci dei corridoi delle varie sezioni della casa circondariale, si erano spente da un po’ e qualche denuto già stava dormendo. Era il silenzio a farla da padrone unitamente ai passi degli agenti di polizia penitenziaria di turno e impegnati nel giro di ispezione. All’improvviso l’agente nota, in una cella, qualcosa di strano. Era già da qualche tempo che l’attenzione tra il perso nale di turno era molto alta in quanto aveano alcuni sospetti; e venerdì non appena si è presentata la situazione di presunto allarme, l’agente di turno ha immediatamente richiesto l’ausilio dei colleghi. La cella in cui “qualcosa non andava” è stata sottoposta a perquisizione. I sospetti degli agenti, pochi minuti più tardi, si sono rivelati fondati, infatti, tra gli oggetti dei detenuti è stato rinvenuto un telefono cellulare. L’apparecchio è stato sequestrato e consegnato al magistrato che, informato dell’accaduto, ha aperto un fascicolo. Nessuno dei detenuti presenti pare abbia ammesso di essere il possessore del cellulare per cui, al momento si procede nei contronti di tutti. «L’azione operativa spiega il segretario generale provinciale della Uil Pa Polizia Penitenziaria Lorenzo Longobardi, è stata posta in essere nella serata di ieri (ndr l’altro ieri per chi legge), intorno alle 22:30 a seguito di un’attività di monitoraggio precedentemente avviata. Voglio fare un plauso a tutto il personale operante, per il grande senso del dovere e spirito di abnegazione, che anche in questa circostanza, ha fatto la differenza, se consideriamo che non meno di 24 ore fa, è stato portato a casa da Era nelle disponibilità di un gruppo di detenuti di Battipaglia IL FATTO / L’apparecchio è stato sequestrato dagli agenti che da giorni avevano sospetti e avviato un’attivita specifica IL FATTO / E’ stato un’intervento lunghissimo quello per il prelievo operato dalle equipe mediche umbre questi poliziotti, un altro risultato eccezionale, con il sequestro di circa 50 grammi di sostanze stupefacenti, destinati evidentemente alla popolazione detenuta del plesso salernitano. E pensare, conclude il sindacalista, tutto questo succede mentre nelle stesse ore è ancora in atto lo stato di agitazione con relativo sit in dimostrativo, in programma per il giorno 20 aprile. per reclamare proprio la grande carenza di personale e come i fatti ci dimostrano, anche i controlli in qualche modo, a causa delle esigue risorse umane disponibili rischiano di essere baipassati».