Pieffe
Condannato a quattro mesi, Giovanni di Mauro, il dipendente dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno rinviato a giudizio con l’accusa di truffa ai danni dello Stato e peculato. L’uomo ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato. Pr Di Mauro il Pubblico Ministero aveva chiesto una pena di sei mesi. La decisione del Gup Pietro Indinnimeo è arrivata nella mattinata di ieri. Di Mauro era stato rinviato a giudizio insieme ad altri numerosi colleghi che hanno invece scelto di affrontare il processo con il rito ordinario in modo da avere una maggiore possibilità di difendersi dalle accuse nel corso della fase dibattimentale. A firmare la richiesta di rinvio a giudizio è stato il pubblico ministero Francesco Rotondo titolare dell’inchiesta sui furbetti del cartellino nell’ospedale di via San Leonardo. Per tutti, le accuse vanno dalla truffa allo Stato (per avere incassato quote di stipendio per ore in realtà non lavorate) alla violazione della legge Brunetta sul pubblico impiego, per avere aggirato le regole della timbratura marcatempo. Secondo gli inquirenti esisteva un sistema collaudato per il quale una parte del personale si scambiava il badge, con il risultato che alcuni timbravano per altri, i quali risultavano presenti anche quando non erano ancora entrati in ospedale oppure ne erano usciti in anticipo sull’orario di lavoro. Ora bisognerà attendere i prossimi mesi per l’avvio del processo a carico di tutti i dipendenti del nosocomio di via San leonardo finiti nell’inchiesta del pm Francesco Rotondi. Alcune udienze, visto il numero di imputati, saranno celebrate nell’aula bunker a Fuorni.