NOCERA INFERIORE. «In seguito ai recenti fatti accaduti nella nostra città, comunichiamo la sospensione di ogni attività in attesa che venga fuori la verità e che siano chiarite determinate dinamiche…l’onore prima di tutto! Bothers Nocera 1987». Questa la clamorosa decisione del gruppo di tifosi oggetto di un’aggrassione il 25 settembre scorso da parte di una cinquantina di appartenenti almeno altre due formazioni di supporter rossoneri. Da quegli incidenti, davanti all’ospedale Umberto I, sono scaturiti 22 Daspo di cui alcuni a 5 e sei anni. «Sono degli infami, hanno fatto la spia alla polizia. Gliela faremo pagare», avrebbero detto nei gruppi ai quali appartengono i due daspati. Un’accusa a quelli dei Bothers di aver fatto la spia alla polizia e quindi sarebbero meritevoli di una punizione. Il clima è talmente teso che nelle scorse ore, almeno due di questo gruppo avrebbero chiesto ai poliziotti di arrestarli con qualsiasi accusa pur di provare che loro la spia non l’avevano fatta e di essere stati omertosi, perfino tra i tre feriti degli incidenti. E infatti non hanno mai collaborato con la polizia. Del resto, chi ha fatto queste minacce le poteva risparmiare se avesse solo conosciuto le necessità probatorie alla base dei provvedimenti che costringeranno 22 cittadini a non avvicinarsi nemmeno allo stadio. Del resto, acquisendo le registrazioni delle telecamere all’uscita dallo stadio, davanti all’ospedale e lungo le strade dove si dispersero gli aggressori è stato facile identificarli. E’ bastato individuare le persone prima e dopo gli incidenti per poi dare loro un nome e cognome appena tolto il cappuccio più in là, visto anche che molti erano stati già raggiunti da Daspo in precedenza o erano noti alle forze dell’ordine. Prova ancora ne è che gli identificati sono stati solo 22 e all’appello ne mancano un’altra trentina. Sarebbe bastato riflettere su questi elementi per non inventare storie di delazioni che sembrano più una scusa per continuare la guerra nei confronti dei Bothers e far pagare con la violenza quel tradimento durante la scorsa stagione calcistica quando sui terreni di gioco era di scena il Città di Nocera e non la Nocerina, dando vita a una sorta di sciopero del tifo. A questa astensione prima aderirono i Bothers poi decisero di seguire l’unica squadra delle due Nocera. Da qui, la loro sistemazione nei distinti e non più nella curva. Il 25 settembre scorso a fine gara, il saluto dei calciatori molossi prima ai Bothers e poi alla Curva Sud fu un’offesa da far punire al gruppo non più ben accetto: da qui l’aggressione.
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