Da questa mattina al teatro Verdi disponibili 1000 tagliandi per la seconda serata evento di Ennio Morricone prevista per il 13 luglio. In settembre il chiostro del Duomo ospiterà due gioielli dell’opera buffa la Serva Padrona di GiovanBattista Pergolesi e il Maestro di Cappella di Domenico Cimarosa
Di OLGA CHIEFFI
La domenica mattina sul Lungomare di Salerno non è improbabile incontrare Antonio “Tonino” Marzullo, che torna dal teatro Verdi, con una fermata da Mario Pantaleone, sempre perfetto in giacca e cravatta. Sguardo saraceno e sorriso largo ci ha annunciato che da stamane saranno disponibili per i salernitani mille tagliandi per la seconda serata che la regione Campania ha inteso organizzare, il 13 luglio, per non scontentare il grande pubblico della Reggia di Caserta, che accoglierà il concerto evento di Ennio Morricone. “ E’ la festa per i suoi sessant’anni di carriera – ci ha detto Antonio Marzullo – e poiché i biglietti della prima serata dell’11 luglio sono andati a ruba e il nostro pubblico, quello salernitano è notoriamente un po’ pigro, mi sono fatto carico personalmente di 1000 tagliandi che da questa mattina metteremo in vendita presso la biglietteria del Verdi, per la giornata del 13 luglio. Nella tappa casertana il Maestro si presenterà alla testa della Roma Sinfonietta e io ho imposto il coro del nostro teatro”. Il programma, naturalmente comprenderà alcuni “grandi classici” come le musiche degli amati western di Sergio Leone e Mission, ma a parte questo nella sua totalità il concerto sarà molto differente rispetto ai concerti del passato. Saranno inserite in scaletta le musiche composte per Quentin Tarantino e alcuni brani, scritti per i western di Sergio Leone, mai dirette nelle tournée precedenti. Nel corso della sua lunga e acclamata carriera, infatti, Morricone ha composto più di 500 colonne sonore per il cinema e la televisione e più di 100 composizioni di musica assoluta. Tra le sue opere più conosciute spiccano le musiche per i film, quali “The Untouchables” e “Mission, “Il deserto dei tartari”, ma anche il calssico con il concerto Ut per tromba e orchestra, che ha raccontato anche per iscritto nella sua autobiografia “Inseguendo quel suono”, in cui si ritrovano tutte le trombe più celebri cui affidato i soli più amati, su tutte Michele Lacerenza, l’inarrivabile suono del “Pugno”. “Ma l’estate alla Reggia non finisce certo con Morricone! – ha continuato Antonio Marzullo – Avremo ancora Ezio Bosso con l’orchestra del San Carlo il 18 luglio e addirittura gratuitamente, il 20 luglio, una serata a cui tengo molto, con i cori dei massimi salernitano e partenopeo e due giorni dopo, il 22 il medioevo sospetto e ironico dei Carmina Burana di Carl Orff, con la nostra orchestra, ancora a cura dei due massimi campani”. “All’inizio della rassegna casertana ci siamo veramente divertiti con le due opere buffe andate magnificamente in scena nell’aperia della reggia, La serva padrona di Pergolesi e Il maestro di cappella di Cimarosa, che intendo a settembre riproporre nell’atrio del Duomo. Ma sarà una sfida con questo pubblico salernitano che qualche volta tradisce quando i titoli non sono molto conosciuti”. Una sfida che Antonio Marzullo vincerà sicuramente, poiché il barocco in città ha avuto sempre seguito, se ben fatto, un discorso interrotto oramai da ben nove anni dopo la scomparsa del Festival di Musica Antica ideato da Carmine Mottola e che ora è il momento di riprendere, seriamente.